L'ex attaccante della Fiorentina Luca Toni è intervenuto in diretta Instagram con Sebastien Frey: "Il primo anno ho fatto 31 gol, veramente tanti. L'anno dopo ne ho fatti meno perché ho giocato meno, a causa di qualche infortunio. Il primo anno c'eravamo io, Pazzini e Bojinov. Il secondo anno Prandelli chiese di prendere Jimenez, così c'era ancora più concorrenza (ride, ndr). Comunque io segnavo tanto, ma dietro di me c'era una squadra importante. Di Loreto? Mi ricordo un aneddoto molto divertente su di lui: ci fu una partita contro la Lazio in cui lui scappava sempre in profondità per seguire Rocchi. Il problema era che scappava troppo, infatti mi ricordo che guardammo un video e lui non si vedeva nemmeno nell'inquadratura. Ribery? Deve fare almeno altri tre anni alla grande. L'ho sentito, è carico, gli piace Firenze e il clima che si respira e anche nello spogliatoio è una presenza importante. E' uno che scherza e ride fino a cinque minuti prima della partita, ma quando scende in campo non ce n'è per nessuno. Mi ricordo che alla fine di ogni allenamento facevo delle sfide di tiri in porta con Frey, e in palio c'erano delle belle cene organizzate sempre da Dainelli. Me ne ricordo una prima di una partita con la Roma, con la società che ci aveva sorpreso e ci voleva multare. Vincemmo 4 a 1 con i giallorossi. Comunque a parte tutto, la cosa più bella di quella Fiorentina era il gruppo: mai un litigio, grande rapporto con staff e magazzinieri. Lo splendido e il tirchio? Frey era sicuramente uno splendido, mentre Gamberini era abbastanza restio nello spendere... Cosa ho provato quando sono tornato a Firenze? Dopo Dubai non mi voleva più nessuno. Erano gli ultimi minuti di mercato con tutta la vicenda Berbatov, la Fiorentina aveva bisogno di un attaccante e Pradè mi chiese di tornare. Io accettai a occhi chiusi e vissi una seconda giovinezza. Rimasi solo un anno perché la società e Montella avevano altre idee per me, magari in dirigenza, mentre io volevo giocare ancora e allora sono andato a Verona.


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