Sembra un paradosso ma di fatto la Fiorentina che ha riconquistato l'Europa è costretta a ricostruire, non da zero ovviamente ma comunque senza alcune grosse certezze che hanno caratterizzato l'ultima stagione: ai nastri di partenza dello scorso campionato infatti la squadra si appoggiava su Vlahovic e Milenkovic e via via col passare del tempo anche su Odriozola, Torreira e Nico Gonzalez. Senza nulla togliere ai compagni, erano di fatto i cinque pezzi forti della rosa di Italiano o quantomeno coloro che hanno trascinato e inciso maggiormente sulle sorti del gruppo. Ad oggi, con Milenkovic in odore di mercato e un contratto nuovamente a scadenza ravvicinata, la Fiorentina rischia di ripartire dal solo Gonzalez a livello di certezze.

Dai vari Ikoné e Cabral ci si aspetta molto ma ancora lo status di leader devono guadagnarselo e per quanto riguarda i volti nuovi, ci sarà comunque da lavorare molto sul loro inserimento. La caratura di Grillitsch, che potrebbe essere il primo arrivo, è innegabile ma inevitabile anche l'esigenza di inserirlo in un contesto nuovo anche dal punto di vista tattico. E lo stesso varrà per gli altri, ricordando che quest'anno a Ferragosto sarà già Serie A. La missione di Italiano diventa simile a quella di un anno fa, dove il gruppo doveva abituarsi a metodi e mentalità nuovi: stavolta lo sarà un po' di meno ma lo sarà soprattutto nei ruoli chiave. Nuovi leader da trovare, dai reduci e dal mercato: non l'ideale per chi aveva trovato una fisionomia valida, non l'ideale dopo che a costruire si era già iniziato un anno fa.


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