Il portiere, che oggi non difenderà i pali rossoneri, la scorsa stagione tirò fuori una zampata d’istinto per tenere il Milan a galla con le chances scudetto. La parata di Maignan sul colpo di testa di Cabral è stata una delle migliori di tutto l’ultimo campionato, ma significò più di un semplice clean sheet. Poco dopo, infatti, l’errore del collega francese costò due punti preziosi alla Fiorentina. Due, dei tanti, che sarebbero bastati (anche) per giocare in Europa League.

Nella partita di questa sera, tuttavia, non ci sarà solo la sfortuna di Cabral da vendicare. La trasferta di San Siro sotto Natale (è vero, manca più di un mese al 25 dicembre, ma questa sarà comunque l’ultima gara dell’anno) regala ricordi piacevoli ai tifosi viola. Il 22/12 di quattro anni fa, infatti, Chiesa aveva sorpreso Donnarumma dalla distanza, accendendo le feste di una squadra inferiore rispetto alla rosa attuale.

Dopo le tre vittorie di fila in campionato (che fanno cinque se sommiamo anche le due di Conference), la Fiorentina non deve aver paura di tentare la quarta. Piuttosto sarà la squadra dell’ex allenatore di Chiesa ad aver tutto da perdere: un secondo posto alla disperata rincorsa del Napoli e punti cruciali che sono già mancati nell’ultima uscita di Cremona.

La formazione di Italiano arriva all’ultimo match del 2022 (relativamente) serena. Dopo aver risistemato (parzialmente) alcune cose in classifica e con la leggerezza di chi, non essendo costretto a fare necessariamente risultato, può permettersi di esprimersi al meglio delle proprie possibilità. E allora che siano “luci (di Natale) a San Siro”: la Fiorentina scende in campo per regalarsi una sosta più di relax che non di riflessioni.


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