In un anno dalla semifinale di Champions all’ultimo posto in classifica: è l’inesorabile declino che è toccato a Eusebio Di Francesco, dal suo primo anno di Roma ad uno sbarco infelice alla Sampdoria, che potrebbe chiudersi tristemente con l’esonero già nel corso di questa settimana. Una discesa che in qualche modo lo accomuna anche a Montella, limitandosi alla parte in cui l’aeroplanino tornò a Genova, per salvare un po’ a fatica i blucerchiati dopo i primi tre anni splendidi a Firenze (con semifinale europea anche lì, ma in Europa League). E giusto per rimanere in tema viola, il sostituto di Di Francesco è già pronto ed è Stefano Pioli, fermo dallo scorso aprile, dal momento in cui dette il benservito ai Della Valle, dando le dimissioni. In settimana quindi l’ex allenatore gigliato potrebbe tornare a lavorare in Serie A, per tentare di raddrizzare la complicata stagione del club genovese.

Quando si dice allenatore bravo-allenatore ciuco.
Di Francesco avrebbe dovuto essere al posto di Pioli dopo il ritorno di Corvino ma mirò più in alto e fu preso Pioli.
Ora è Pioli che probabilmente sostituirà un disperato Di Francesco.
Tutto questo fa sorgere una domanda: ma, nella realtà, quanto influisce un allenatore in risultati buoni o in risultati catastrofici ?
Qualcuno dice il 30%, non di più, il resto lo fanno i giocatori e l’ambiente. E quello della Samp quest’anno non mi sembra prorio uno di quelli che sprizza gioia e fiducia da tutti i pori ! Per cui si pensa che Pioli abbia la bacchetta magica ? L’avrebbe se Di Francesco si fosse messo contro lo spogliatoio, ma se non è così ho paura che chiunque altro trovi grossi problemia Genova sponda Samp !