Due le situazioni in cui è stato mostrato un lieve malessere da parte dell'ambiente e parliamo di due post gara: dopo l'1-1 interno contro il Riga e dopo lo 0-4 con la Lazio. Partite e risultati che avrebbero suscitato il disappunto forse perfino dei poco numerosi e sempre placidi tifosi di Chievo o Sassuolo. Il clima di "grande tensione", forse molto più interna che esterna anche se dalle stanze viola fanno trapelare il contrario, lo si potrebbe riassumere così. Sempre che non si voglia andare a scomodare il commento di TifosoViola_86 (nome di fantasia) su Facebook o Instagram per giustificare un clima da accerchiamento che francamente sa molto di fantasia e poco di realtà.

Quella realtà che vede (e vedrà anche stasera) un 'Franchi' quasi pieno, ben oltre i 30.000 spettatori, dopo i buoni numeri della campagna abbonamenti. Un contesto dove non va certo di moda il borbottio o il fischio preventivo ma si punta più al sostegno, anche sotto di quattro reti. Eppure da dentro la Fiorentina si percepisce l'astio, il clima da sfida, la tensione alta: certo il 13esimo posto con 10 punti in 10 gare per chi pensava di essere più forte dell'anno prima, potrebbe essere una (parte della) spiegazione ma lo sarebbe in qualunque altra realtà calcistica del nostro paese, dove magari costringerebbero il presidente a girare con la scorta o la squadra ad essere a portata di fischio ben prima di uno 0-4. Altro che il cima di Firenze.


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