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Da comprimario e giocatore incompleto in Italia, Gerson si è trasformato ritornando in Brasile con la maglia del Flamengo. L'ex giocatore della Fiorentina è stato intervistato da GloboEsporte al quale ha detto: "Questo momento che chiamo "un nuovo inizio" nella mia carriera, l'ho costruito in Italia, più precisamente nel mio secondo anno a Roma. Ho lasciato il Brasile con molti elogi e grandi aspettative. Questo a volte ci distrae. Ho giocato poco nel primo anno alla Roma ed ero sicuro di aver bisogno di cambiare e reinventarmi. Ho iniziato ad allenarmi a casa, prestando attenzione ai dettagli, marcatura, posizionamento, tutto. Durante quel periodo, ho capito che non potevo essere bloccato in un ruolo. E soprattutto la cosa principale: ho capito che non ero un giocatore pronto". 

Grandi parole Gerson le riserva per Pioli che è stato il suo allenatore alla Fiorentina: "Con lui ho giocato più volte come mezzala a centrocampo e, in alcune occasioni, anche come regista. Ho imparato ciò che ritengo più necessario per evolversi: intensità senza palla ed essere coinvolto nel gioco per 90 minuti. Mi ha fatto capire che avrei potuto essere importante anche quando non avevo la palla tra i piedi. Prima era tutto incentrato sul gol o l'assist. Questa è un'evoluzione che mi dà piacere. Sono diventato un giocatore molto più completo".


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