In questi giorni è stata mostrata sui social una foto di un tifoso della Fiorentina che si è presentato allo stadio, alla partita contro la Juventus con un completo del Liverpool. L'uomo, di cui non sono state rese note le generalità, ha parlato con La Nazione, al quale ha spiegato il suo gesto: "Sono un libero cittadino. Non ho fatto reati. Non mi ha cercato nessuno. Non c’è stata premeditazione, né provocazione. Non mi sono alzato al mattino per andare ad inneggiare contro quei morti, ma per vedere una partita molto attesa. In ’Ferrovia’: per mio figlio era la prima volta in curva. Vado in maratona, ma era tutto esaurito...Sapete che cosa hanno urlato i tifosi bianconeri. I cori antisemiti, anche riferimenti al mostro di Firenze, all’alluvione del ’66. Ho esposto la sciarpa, l’ho issata bene. Vero, mi sono avvicinato al settore della curva che, oltre alle barriere, fa da cuscinetto tra tifosi viola e ospiti. Un gesto estemporaneo, istintivo. Non ho pensato certo a offendere la memoria dei morti dell’Heysel. Né sono andato a fare l’Enrico Toti che butta la stampella contro il nemico".

E ancora: "Mio figlio colleziona le magliette. Ne ha 50. E’ stato nel ritiro della Juve con Ronaldo. A Pisa (altra tifoseria notoriamente ai ferri corti con quella viola, ndc). Provo a spiegarmi. Sabato c’era in programma anche Everton-Liverpool, derby molto sentito del Merseyside. Ecco spiegata la maglia, indossata per andare in un pub e vedere la partita in tv. Eravamo vestiti proprio così. non mi sono alzato per andare a provocare nessuno. Non sono un ultrà".

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