Grande ex viola e tra un paio di settimane in Curva Fiesole contro la Juve, Martin Jorgensen a Lady Radio ha confermato la sua presenza al Franchi: "Sì, se non cado con l'aereo sarò in Fiesole (ride ndr), sono sempre tifoso viola, non è cambiato niente. Solo la distanza tra casa mia e il Franchi. Se verrò in pullman? Forse è più sicuro dell'aereo ma è un po' troppo lontano. Spero e credo che la Fiorentina ritroverà la marcia che ha avuto fino a un mese fa, però con una squadra giovane ci sta di vivere un po' di alti e bassi. Le cose stanno andando abbastanza bene. Non penso che si debba parlare di problemi fisici in questa parte della stagione, la differenza tra un pareggio e una vittoria non dipende solo da un fattore fisico. La sterilità offensiva? Non dipende sempre dagli attaccanti ma dalla squadra, se esprime un gioco offensivo. Poi è chiaro che è sempre meglio avere un Toni davanti, perché con lui bastava tirare il pallone in mezzo. Basta crederci, senza buttarsi giù e senza pensare troppo al gol. Norgaard? E' un ragazzo bravo, intelligente, che nel Brondby ha dovuto adattarsi a un sistema di gioco totalmente nuovo da quello che avevano provato prima. Lì è diventato il giocatore più importante della sua squadra. Non so se è arrivato il suo momento ma so che ha pazienza, perché sa che la differenza tra Danimarca e Italia non è poca. Bisogna imparare a giocare all'italiana. Paragonarlo è difficile, però ha un buon piede, vede il gioco e sa anche difendere; sa mettersi al posto giusto. Cosa manca alla Fiorentina? Vedendo i risultati, manca poco, perché ha giocato sempre partite equilibrate; nel caso di sconfitte pesanti magari avrei puntato il dito contro il gruppo".


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