La partita nella partita tra Alban Lafont e Bartlomiej Dragowski in Empoli-Fiorentina ha visto un vincitore, ma nessun sconfitto. Se vi state chiedendo com'è possibile, continuate a leggere il pezzo. Nei giorni scorsi vi avevamo parlato di questo derby tra numeri uno (LEGGI QUI), una sfida tra due giovani estremi difensori di talento che non possono inevitabilmente coesistere in riva all'Arno. Se il francese è risultato tra i migliori (o meglio, tra i meno peggio) nelle fila della Fiorentina, lo deve ai tre interventi compiuti nell'arco dei novanta minuti: la parata con i piedi su Caputo all'alba della partita, quella su Krunic all'inizio della ripresa e il riflesso sul colpo di testa di Di Lorenzo che ha tenuto la partita aperta fino al triplice fischio finale di Irrati. Se Lafont ha fatto bene, Dragowski ha fatto ancora meglio: se l'Empoli ha portato a casa i tre punti, buona parte di merito va attribuita al ragazzone polacco che nel club di Corsi sta finalmente mettendo in mostra tutte le sue qualità. L'intervento su Vlahovic è di quelli che ti fanno saltare sul divano e strabuzzare gli occhi, ma anche l'intervento sul tiro di Chiesa a botta sicura è di quelli determinanti: più in generale, il polacco ha davvero stupito e si è tolto qualche sassolino dalla scarpa proprio contro quella Fiorentina che non ha mai puntato con decisione su di lui.


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