Eppure eravamo partiti bene. L'avranno pensato in tanti, tra i tifosi viola che ieri hanno assistito all'ennesimo sofferenza davanti alla tv. Ma come dar loro torto, in fondo? Perché la Fiorentina era davvero partita bene contro il Milan, tenendo palla con sicurezza nella metà campo avversaria e dando l'impressione di potersi sempre rendere pericolosa.

Poi il gol di Romagnoli, e la luce ha cominciato a spegnersi. Fino al black-out generale quando Kessie ha raddoppiato con un rigore generato da un'inaccettabile svarione difensivo. Ma la cosa peggiore è ciò che è successo dopo il secondo penalty concesso al Milan. Ovvero... esattamente niente, nonostante la parata di Dragowski avrebbe potuto dare nuova linfa alla squadra.

Invece la Fiorentina non è cambiata di un millimetro, e anche in avvio di ripresa appariva la prima a non credere nella rimonta. Giocatori che camminavano, mostrando una totale mancanza di grinta, motivazione, voglia di provare a riaprire la partita. Ed è proprio questo che spaventa, l'aspetto caratteriale. Cioè la risorsa più importante quando ci si ritrova invischiati, e purtroppo ormai è un'abitudine, nella lotta per non retrocedere.


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