​​

L'intermediario di mercato e tifoso della Fiorentina Bernardo Brovarone ha parlato a Radio Bruno, intervenendo su varie questioni di casa viola. Duro il suo commento su alcuni singoli della rosa di Vanoli. 

Le parole di Brovarone

“Il siparietto sul rigore è il simbolo della disobbedienza più totale. È un segnale preoccupante. La partita contro il Sassuolo è stata la peggiore delle quattordici. Se si retrocede e si riguardano con calma gli episodi di queste settimane, si capisce bene cosa sta succedendo. Ma Pradè è andato via prima della gara contro il Lecce, che era fondamentale: era l’unico che conosceva davvero il calcio. Goretti è solo un suo allievo, che Daniele si era portato dietro per fargli fare esperienza. Così si fa del male a lui e a Ferrari. Il suo mestiere lo sa fare, ma il calcio è un’altra cosa. Entrambi si sono ritrovati a una promozione inaspettata. Goretti, secondo me, voleva andare via già qualche mese fa, perché non gli permettevano di fare ciò che avrebbe voluto”. 

Quadri da brividi

“Questa gente deve imparare a fare un mestiere in un club così importante. Devono sedersi, stare in silenzio e fare le loro proposte, senza lamentarsi se non vengono accettate. Non sono persone qualificate per prendere decisioni così rilevanti: sono figure di affiancamento al direttore. Ferrari è lì da sei anni. Se guardo verso la Fiorentina e osservo i quadri societari, mi viene un brivido. Per il momento più per il prestigio che altro. Quello che è successo a Sassuolo è il simbolo della confusione che c’è all’interno della società”. 

Il pensiero su Vanoli

“E poi sono molto preoccupato da Vanoli. Non vuole fare lo psicologo? Devo dire che ha lasciato trasparire una situazione realmente allarmante. Non voglio essere precipitoso, ma mi ha sorpreso in negativo per la pochezza di tanti suoi atteggiamenti. In un modo o nell’altro deve incidere: con lui si va sempre più indietro. Al suo posto avrei portato la difesa a quattro, perché il centrocampo è inesistente e non fa da filtro. Sohm è l’unico giocatore fisico in grado di sostenere la difesa: servono due mezze ali e un mediano vero". 

Mele marce

"Mandragora, secondo me, deve andare in panchina. E con lui Dodo e Ranieri. Adesso è il momento delle scelte forti. A fare il teatrino a Reggio Emilia sono stati il capitano, il vicecapitano… O si mettono tutti seduti e si dà spazio ai giovani, oppure si continua così. Sono queste figure, questi personaggi, che stanno creando confusione. O prendono in mano la squadra insieme all’allenatore, oppure è il momento di eliminare le mele marce: i giocatori più rappresentativi. Kean non rientra tra questi, perché se c’è una possibilità di salvezza quest’anno, passa da lui”. 


💬 Commenti (2)