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Dell'Olio Fiorentina

Con Piccoli il reparto offensivo è al completo. Ottimo acquisto in chiave presente e futura. Anche perché in due settimane l'opinione pubblica aveva cambiato improvvisamente parere. Da una Fiorentina da Champions, perché riuscita nell'intento di trattenere i migliori e di anticipare molte mosse di mercato in entrata, ad una Fiorentina priva di alternative e, per questo, meno forte dello scorso anno. Come al solito il poco equilibrio che la fa da padrone. Anche perché mancano ancora dei giorni alla fine del mercato e quel rush conclusivo che spesso (come anche lo scorso anno) ha visto Pradè protagonista di ottimi affari è appena cominciato. Piccoli ne è la dimostrazione.

Rosa corta e forte. E trattenere i big non era scontato

E poi ci sono le uscite da ultimare, come quella di Beltran che ancora resta in bilico. In tutto questo non va dimenticato che lo stesso Pioli, appena arrivato a Firenze, ha chiesto una rosa forte ma non esageratamente ampia. Insomma, mancano due/tre giocatori (che siamo sicuri arriveranno), non cinquanta. E dovranno essere di valore, di spessore, in grado di essere alternative ma anche titolari in una stagione che si preannuncia lunga e faticosa. In questi giorni la società viola ha dovuto lavorare sugli acquisti ma anche sul riuscire a trattenere calciatori come Gosens, che hanno ricevuto proposte importanti e allettanti da club superiori alla Fiorentina. Kean, Dodo, Gosens, Gudmundsson: non può bastare la loro permanenza, ma è giusto anche dire che essere riusciti a trattenerli tutti non era né scontato né semplice. 

Un progetto di tre anni

Adesso non va sciupato tutto, va perfezionata la rosa, occorre fare in modo che possibili infortuni o defezioni non rovinino un'annata che può diventare davvero avvincente. I confronti tra Pioli e Pradè sono continui, quotidiani. Le parole dei giorni scorsi dell'allenatore viola fanno emergere grande tranquillità e unità d'intenti. Lo stesso Pioli ha confermato che la rosa sarà migliorata e completa soltanto tra un anno, tra due sessioni di mercato. E' stato fatto tanto, altro sarà fatto, ma non tutto. Contento l'allenatore, contenti tutti. Di Pioli è giusto fidarsi. La bella notizia è che il livello si alzerà. Tre anni di contratto sono stati fatti anche per questo, per programmare senza sbagliare. Intanto c'è Piccoli, ieri la prima vera partita e la prima vittoria. E l'entusiasmo non deve diminuire, anzi.


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