Pradè non si dimetterà. Una decisione che può prendere solo Commisso. Ma più la curva alza la voce e più lui...

La miglior Fiorentina della stagione (il che la dice lunga), perde contro una squadra più forte, costruita meglio e che in questo momento ha anche un discreto fattore C dalla sua parte, come la Roma. Episodi che girano male, due legni, ma si sa che la fortuna, solitamente, non aiuta chi è in difficoltà. Anzi. Erano altre le partite da giocare meglio, dove la squadra doveva tirare fuori gli attributi e vincere.
A seguito di una domenica sfortunata la Fiorentina si ritrova in piena zona retrocessione con tre miseri punti in sei partite. Ci possiamo tenere la prima prestazione decente, qualche segnale finalmente di reazione, un reparto offensivo che costruisce qualcosa rispetto al nulla cosmico visto fino ad oggi.
Panchina che inizia a traballare
La panchina dell’allenatore comincia per forza ad essere almeno traballante, ma la speranza è che questa prestazione finalmente ‘normale’ possa portare ad un miglioramento da oggi in poi, anche se non c'è nessuna certezza di questo. Altri passi falsi non saranno più accettati dal punto di vista della prestazione e della concentrazione, i bonus sono davvero finiti e ad inizio ottobre sarà già il caso di far capire dentro lo spogliatoio che gli obiettivi al momento sono cambiati.
Cominciare a fare più punti possibili, poi…
Fa impressione dirlo, ma sarà il caso di cominciare a fare più punti possibili intanto per mettersi in una zona di classifica tranquilla, poi pensando alla Conference League e alla strada che sembra più semplice (o meno difficile se vogliamo) per tornare in Europa visto il terribile momento. Della sufficiente prestazione contro la Roma, tra qualche giorno, non se ne ricorderà più nessuno. Si parlerà invece dei tre punti in classifica e di una squadra in palese difficoltà.
L'ultima possibilità
Adesso la sosta, l’ultima possibilità per Pioli di tirare le fila, di ricominciare da capo senza più mezzo errore, senza più nessun tentennamento. Altrimenti davvero, come si dice in questi casi, sarà durissima arrivare al panettone. Il calcio è così e Firenze non può sempre aspettare. Anche perché alla ripresa il calendario dice Milan, Bologna e Inter. Partite da giocare, ma sicuramente molto complicate, questa è la triste verità.
La Fiorentina è in crisi, non ci sono altre cose da dire. Se ne sta uscendo lo capiremo nelle prossime gare. Ma gli errori continuano ad essere troppi, sia dietro che davanti. Il calendario è terribile, il clima anche. Adesso occorre, con serietà, non fare più sconti a nessuno.
Commisso
Il proprietario, Commisso, che ha delegato tutto a Pradè e Ferrari, che a loro volta hanno scelto Pioli, deve dirci se gli va bene così e decidere se e chi, mandare via. Adesso con la sosta c’è questa possibilità, altrimenti si va avanti senza se e senza ma, togliendosi però il prosciutto dagli occhi per rispetto di tutti.
Le parole della Fiesole a proposito di Pradè sono state chiare. La Curva ha già, da tempo, consigliato cosa cambiare. Nel caso però tocca a Commisso prendere questa decisione, perché Pradè non si dimetterà (altrimenti lo avrebbe già fatto questa estate). E se conosciamo un po’ il proprietario, più la curva alza la voce e più lui andrà avanti per la propria strada. Una strada fino ad oggi che è stata tutto tranne che vincente.