Il giornalista e telecronista nonché grande tifoso viola Franco Ligas ha parlato in esclusiva a Fiorentinanews.com in merito all'imminente partita contro il Cagliari e anche alla situazione generale della squadra viola:

Domenica il Cagliari arriva a Firenze da tredicesimo in classifica, mentre la Fiorentina viene da una sconfitta forse immeritata contro la Lazio. Chi parte favorito?

"La Fiorentina è nettamente favorita: il Cagliari fa parte di un altro campionato, e inoltre la viola deve farsi perdonare la sconfitta di Roma. A Firenze poi c’è un clima di festeggiamento per il record di vittorie in casa, quindi la situazione è ideale per una Domenica di successo. La Fiorentina vincerà perché è superiore, ma comunque se la dovrà sudare perché il Cagliari di Maran è una squadra che corre, attacca e gioca veloce. Comunque, parlando anche con alcuni tifosi del Cagliari, mi sono reso conto che in città ricordano molto bene il “favore” che la Fiorentina fece l’anno scorso ai rossoblù, giocando alla meno e permettendo loro di vincere e salvarsi. Anche per questo motivo penso che Domenica la squadra di Pioli non avrà difficoltà ad uscire dal campo con i tre punti".

Finora il tanto atteso tridente ha un po’ deluso: tolto Chiesa, Simeone non riesce più a segnare e Pjaça non si è dimostrato il top player che tutti si aspettavano. Quale è secondo lei il problema alla base di questa situazione?

"E’ molto semplice: la Fiorentina non sa attaccare. Pioli è un allenatore che predilige difesa e centrocampo, puntando molto sul pressing come fonte primaria di occasioni da gol. Per quanto riguarda i singoli, Chiesa è sacrificato perché se non si muove lui non lo fa nessun altro e inoltre i suoi compagni non lo seguono. Simeone, invece, non conosce i movimenti dell’attaccante ed è inutile che corra e si sacrifichi tanto se poi sbaglia le cose facili: contro la Lazio ha avuto una palla buona e ha fatto un passaggio al portiere! Infine, Pjaça è arrivato portando con sé grandi aspettative, ma se ci pensiamo bene finora non ha fatto nulla di buono: Allegri lo teneva in panchina, poi ci sono stati gli infortuni e infine un Mondiale non certo superlativo. Insomma, la società ha illuso tutti spendendo tante belle parole su questo trio offensivo, ma una cosa è certa: il “tridente delle meraviglie” non esiste. Anzi, non esiste proprio un tridente perché Pjaça e Chiesa giocano molto larghi e distanti da Simeone, ed inoltre gli attaccanti non sono sorretti dai centrocampisti perché probabilmente non interessa nemmeno a Pioli".


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