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Moise Kean

L'opinionista di Sky Sport e tifoso della Fiorentina Marco Bucciantini ha parlato a Radio Bruno, intervenendo sulla squadra di Vanoli e sulla dura sconfitta subita dai viola a Reggio Emilia contro il Sassuolo. 

Le parole di Bucciantini

“Contro il Sassuolo è stata una brutta giornata, non solo una brutta partita. La gara ci ha detto che c'è qualcosa che non va anche all'interno della squadra. Anche l'AEK lo metto tra le sfide insopportabili, insieme a Lecce e Reggio Emilia. Tutte e tre giocate male, vissute male. La sfida al Sassuolo era stata presentata bene da dirigenti e giocatori dopo quel momento ambivalente: di Dzeko a Bergamo con i tifosi si era preso solo le cose positive e i tifosi avevano risposto con una presenza importante al Mapei. Non eri in casa, ma non eri nemmeno in trasferta. Poi eri andato in vantaggio con una follia del portiere. C'erano tutti i segnali per andare nella direzione giusta. Poi la Fiorentina non li ha sprecati, li ha mortificati tutti. A partire dalla battuta del rigore". 

Bastava l'agonismo

“Ma a parte i bisticci, Mandragora segna. Non mi ha sorpreso vederci lui a battere. Poteva essere l'inizio della stagione. Invece è stato vissuto male anche quel gol. E poi la partita è andata via a livello emozionale. Non c'è stato nulla, la Fiorentina non è esistita. Era un'impotenza totale. Il primo giallo la Fiorentina lo ha preso a tempo scaduto con Ndour. Ma almeno la devi vivere una partita del genere, invece non si è saputa ribellare. E' insopportabile questa cosa. Non hanno ancora capito come mettersi in campo. Non trovi come difendere e nemmeno come attaccare. Va bene, ma almeno tira fuori l'agonismo. Contro il Sassuolo poteva bastare. Invece no. Dopo Cagliari la Fiorentina non si è nemmeno mai trovata vicina a vincere. E' stato peggio di una sconfitta. Sembrava la partita del 25 maggio, quando non hai più niente da chiedere. Questo è un problema profondo. Sono spaventati? Basta! Lo spavento dura un attimo. La paura? Si va tutti in analisi, ma poi basta. Qui ci vuole sentimento. Non voglio nemmeno più parlare di paura. Come si fa a giocare un campionato di paura?". 


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