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Quest’oggi il presidente del Cagliari Tommaso Giulini, durante la conferenza stampa di inizio stagione, ha commentato molti temi caldi in casa sarda, tra cui anche quello del futuro di Roberto Piccoli da tempo accostato alla Fiorentina di Stefano Pioli. Questo un estratto delle sue dichiarazioni riportato da Calciocasteddu.it:     

 “Con mister Nicola siamo arrivati all’obiettivo abbastanza rapidamente, vincendo nel girone di ritorno tutti gli scontri diretti. Gli aspetti positivi superano quelli negativi e abbiamo valorizzato diversi giovani. Non era facile arrivare qui dopo un maestro come Ranieri. Ci tengo a ringraziare Nicola e il suo staff. Ci tengo anche a ringraziare il “re del mercato invernale” che ci ha accompagnato in questi due anni e mezzo. Il direttore Bonato ha fatto pochi errori, e per una società come il Cagliari è fondamentale”.

“Con i riscatti appena compiuti ci inpegnamo nel far meglio degli ultimi anni”

Un commento anche sui giocatori piu richiesti della rosa rossoblu: “Con questi riscatti di Piccoli, Adopo e Caprile, vogliamo impegnarci a provare a fare meglio degli altri anni. Uno può sognare attraverso un modello, una programmazione. Il Barcellona e il Psg hanno puntato sulle cantere per ripartire. Il Psg non compra più Mbappé, vende Mbappé. Questi esempi, nel nostro piccolo, possono aiutarci ad alzare la dimensione in classifica”

"Piccoli e Caprile? Se non arrivano offerte irrinunciabili o i ragazzi chiedono di andarsene..”

Ha anche aggiunto: “Io non faccio trading di giocatori. Ho trattenuto Barella un altro anno quando me lo chiedevano, così come Nandez. Se arrivano offerte irrinunciabili e i ragazzi spingono per andarsene ce ne faremo una ragione, ma Piccoli, Adopo e Caprile hanno bisogno di un altro anno. Io per Elia, ad esempio, vorrei fare l’operazione dell’Empoli con Vicario. Poi se dovesse arrivare ora l’Arsenal con 25 milioni di pound, cercheremo un altro portiere”.  

“Pisacane in panchina? E’ il suo momento, andava premiato"

Ha anche commentato l’arrivo dell’ex difensore Fabio Pisacane, all’esordio in Serie A, in panchina: Era il momento di Pisacane. Non potevamo perderlo, ha dimostrato tanto, siamo soddisfatti di Nicola ma nel nostro percorso di crescita ci serviva lui, è pronto. Non potevamo rischiare che andasse in B o C. Il nostro è un modello identitario e Pisacane andava premiato, all’interno del club tutti lo volevano. Anche la scelta di Angelozzi per affiancarlo è in questa direzione, non c’era miglior scelta sul mercato dei direttori. Bonato non aveva la stessa idea nostra sul progetto tecnico e c’era necessità di cambiare”.

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