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Conference League

Al rientro dalla sosta, nel mini tour de force che accompagnerà la Fiorentina fino alla fine di novembre, gli uomini di Vanoli avranno tre partite a distanza ravvicinata da affrontare tutte d'un fiato: tra la prima, con la Juventus in casa, e l'ultima, l'Atalanta in trasferta, c'è però un appuntamento europeo, contro l'AEK. Proprio la situazione complicata in campionato impone una riflessione sulla partecipazione alla Conference League, ai suoi pro e ai suoi contro.

Un'opportunità…

Caso studio: Manchester United e Tottenham, stagione 2024-25. Nonostante il blasone e la disponibilità economica, queste due giganti del calcio inglese (se non europeo) terminano il campionato, rispettivamente, al 15simo e 17simo posto, anche se in virtù di una classifica un po' anomala dove il Tottenham si è salvato con ben 13 punti di vantaggio: tuttavia, sono loro due le finaliste di Europa League, vinta dagli Spurs che si sono così guadagnati l'accesso alla Champions. La stagione della Fiorentina sembra pesantemente indirizzata verso questo andazzo, e le posizioni europee sono fuori discussione: la vittoria della Conference League, però, permetterebbe l'accesso all'Europa League anche arrivando in basso in campionato - o per assurdo, retrocedendo - e, nonostante un cammino che può rivelarsi tortuoso, il basso livello della competizione fa venire l'acquolina in bocca. Anche perché nessuno conosce meglio la Conference della Fiorentina.

… o un intralcio?

Dall'altra faccia della medaglia, però, c'è la fatica accumulata nell'avere un infrasettimanale come appuntamento fisso, visto che da qui a un'ipotetica finale, la Fiorentina dovrebbe aggiungere altre dieci partite (se passasse fra le prime otto, altrimenti sarebbero dodici) al proprio ruolino di marcia: un masso che forse, vista la situazione e vista la rosa piuttosto corta, è troppo per questa squadra. Non è necessario un approccio alla Sarri, noto snobbatore di competizioni europee, né un suicidio sportivo per auto-escludersi dalla competizione: tuttavia, viste le premesse, forse quest'anno Commisso non si strapperà i capelli se non vincerà la coppa, privilegiando la rincorsa alla salvezza.

 

 

 


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