​​

Quando fu annunciato che Vlahovic era positivo al Coronavirus, era il 13 marzo. Da quel momento altri compagni e membri dello staff e altri familiari del gruppo viola sono stati costretti a fare i conti con la piaga del momento. Dodici tesserati (sei ancora ricoverati in ospedale) con il Coronavirus, per gli altri niente più confinamento coatto e controllato, ma ‘solo’ l’obbligo di rispettare le limitazioni imposte dai vari decreti governativi per contrastare la diffusione del contagio. Psicologicamente un piccolo gradino salito verso la luce. A riportarlo è La Nazione.


💬 Commenti