Badelj: "A Roma non ho passato un solo giorno senza pensare alla Fiorentina. All'inizio percepivo ansia dovuta al campionato scorso, ma contro la Sampdoria c'è stato il passaggio chiave"

Il centrocampista della Fiorentina Milan Badelj, ex di turno della gara di stasera contro la Lazio, racconta a La Gazzetta dello Sport la sua esperienza a Roma e il ritorno a Firenze cominciando da un ricordo sul Capitano viola Davide Astori: "Pochi giorni fa la radio ha trasmesso "La terra degli Uomini", la nostra canzone, la canzone di Davide. Avevo i brividi, ho dovuto spegnerla. La partita di stasera con la Lazio? Battere la Lazio sarebbe importante perché alimenterebbe dentro il nostro gruppo la fede di poter arrivare al quarto-quinto posto. Questa Fiorentina sta crescendo. Ha giocato alla pari contro la Juve, ha pareggiato con l’Atalanta, ha vinto a San Siro contro il Milan e ha perso contro il Napoli beh, sapete come. Questo è un altro passaggio importante. Importante come aver battuto l’Udinese al Franchi. Anche quello è stato un salto di qualità. Milinkovic-Savic può risolvere tutto con un colpo, Correa nell'uno contro uno è micidiale, se Immobile sta bene si parte 1-0 per loro. Ma un successo alimenterebbe in noi la consapevolezza di poter arrivare quarti o quinti in classifica. La mia esperienza in bianconcoceleste? La colpa è stata soprattutto colpa mia, ho faticato fin dal primo giorno. Io venivo dalla finale mondiale, era appena nato il mio figlio Jona Davide e avevo fatto appena dieci giorni di vacanza. In più cambiavo città, squadra, mondo. Ho faticato. Poi per come gioca la Lazio è più adatto Lucas Leiva di me, in quanto più incontrista e fisico. Il mio ritorno a Firenze? Appena il mio procuratore me l'ha chiesto ho detto subito di sì. A Roma non ho passato un solo giorno senza pensare alla Fiorentina. All'inizio percepivo ansia dovuta al campionato scorso, il passaggio chiave è stato contro la Samp. Erano tutti con noi, questo fa la differenza".