L’inizio non era stato dei migliori, segnato da una condizione fisica da riattivare causa preparazione da playoff di metà agosto. Piano piano, Riccardo Saponara è riuscito a ritrovare una forma ottimale, sospinta dalla solita classe che lo accompagna da quando ha iniziato a dare i primi calci ad un pallone. L’assist per Jovic nell’ultima uscita suggella un jolly che solo i calciatori più fini sanno tirar fuori dal cilindro.

Diventato il quinto esterno della rosa di Italiano, dopo gli exploit di Kouamè e Ikoné, il numero 8 non è stato lasciato da parte. Offrendo un contributo importante nelle occasioni in cui è stato chiesto il suo aiuto. In estate, aveva prolungato il contratto consapevole di avere ancora qualità da sprigionare e da mettere a disposizione dei compagni meno esperti.

La sua, di esperienza, è sicuramente un fattore di una squadra che necessita di colpi di genio per uscire da situazioni in cui l’anonimato è pericolosamente dietro l’angolo. Saponara si è sempre mostrato disponibile, pronto a ricoprire anche ruoli diversi, come quello in cui è riuscito a regalare il cioccolatino che Jovic ha scartato in faccia a Sepe. Esterno, trequartista (chissà, forse tra poco anche mezzala), l’ex pallino ai tempi di La Spezia non può tradire la fiducia del Vincenzo che l’ha fortemente rivoluto.

Il gol in Lettonia è stata un’altra ciliegina di un calciatore che avrebbe potuto iscriversi al club dei migliori fantasisti del nostro campionato, se la sua forma fisica fosse stata più costante. Adesso che il talento di Empoli è maturato, però, ha raggiunto un nuovo livello di funzionalità. Un senatore all’interno dello spogliatoio viola che, oltre alla sua innata tranquillità, esprime anche dosi di classe che non tutti i suoi colleghi possono permettersi.


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