Italiano Fiorentina
Italiano fa ritorno nello spogliatoio. Foto: Fanfani/Fiorentinanews.com

Alla fine ci aveva pensato Nzola, a rimediare ai - soliti - errori, commessi da un reparto difensivo che non ne vuole proprio sapere di “imparare”. Tutto è bene quel che finisce bene, si suol dire, ma le lacune della Fiorentina di Italiano, ad oggi, primi di maggio, continuano a farsi pesanti (e stressanti per i tifosi).

Il Bruges è stato mandato al tappeto, ma solamente dopo aver ‘penato’ per superare avversari che da una mezz'oretta stavano giocando in dieci. I Viola non sono riusciti a battere il ferro finché caldo e ci è voluto l'inserimento di un attaccante fuori rosa per avere un po' meno pensieri in vista di mercoledì.

“Ci son cascato di nuovo”

Le incertezze di Ranieri (sul primo - quando opta per rilanciare alto un pallone che avrebbe potuto liberare subito a Terracciano o anche dopo sul fondo - e naturalmente sul secondo gol dei belgi), le mani di Biraghi, la “pigrizia” del portiere, così come lo scarso contributo in fase difensiva di Arthur sono aspetti sui quali Italiano deve lavorare in queste ore. Onde evitare spiacevoli sorprese sul campo del Bentegodi. Che la Fiorentina “prenda sempre i soliti gol”, ormai è chiaro a tutti, specialmente agli avversari. Ma forse, purtroppo, un modo per evitarlo… non c'è.

Cambiare non è facile…

D'altronde, allenatori che predicano certi tipi di stili di gioco fanno molta fatica a cambiare DNA o semplicemente anche modulo in corsa. Un esempio ci arriva da Gasperini nel post di Marsiglia-Atalanta, dove, incalzato da un giornalista per le ripartenze subite dai francesi, ha dichiarato di non poter fare altrimenti, pena “prendere 4 o 5” (di gol). E per Italiano vale lo stesso. Il suo mantra è ben chiaro: “difendere bene, attaccare benissimo”, una scelta - quasi di vita - che lo ha visto raramente privarsi dei propri punti di riferimento. Ma allora, cosa dobbiamo aspettarci al Jan Breydel di Bruges? Verosimilmente, i soliti errori. Con la consapevolezza, però, che questa squadra riesce spesso e volentieri a sopperirvi con un modo di attaccare che fa invidia a mezza Europa.

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