Pallavicino a FN: “Pioli non è impazzito, se ha caricato l’ambiente così c’è un motivo. Ma Kean crede di essere Batistuta?”

A Hangover Viola, trasmissione online di Fiorentinanews.com, è intervenuto Carlo Pallavicino, agente e uomo di mercato. Molto vicino a Stefano Pioli, Pallavicino con l’allenatore della Fiorentina presenterà il suo nuovo libro “Ci chiamavano sciacalli” il 9 ottobre.
Il suo libro, tra la procura e Borgonovo
“L’evento di Borgonovo al Franchi è stato uno di più difficili della mia vita. Ho avuto l’onere e l’onore di lanciare il messaggio che mi ha lasciato Stefano: di lanciare una fondazione e avvertire le persone sui rischi della SLA. Tutta questa mia avventura l’ho raccontata nel mio libro “Ci chiamavano sciacalli” così come eravamo visti noi procuratori”.
La situazione di casa Fiorentina
“Capire cosa sta succedendo a Pioli è complicato, soprattutto per chi lo conosce da trent’anni. È tornato a Firenze con la voglia di allenare al di là di soldi e altro. Vuole fare solo quello, mette indietro tante altre cose. Fin dall’inizio lui ha avuto un approccio propositivo e positivo. Vuole alzare il livello, dando una carica e un approccio ambizioso. Questo mi ha incuriosito. Non so se questa campagna acquisti è stata così importante. L’euforia generale però c’è stata. Dentro di me ho detto: “Se Stefano ha questo approccio, sente che Firenze deve fare un salto in avanti”. Mi è sembrata una bella sfida, ma anche molto coraggiosa. Voglio immaginare che essendo uno che non lascia niente al caso i risultati arriveranno. Non posso pensare che Pioli possa aver sviluppato questo progetto con questa ambizione per poi sciogliersi in sole quattro giornate. Non credo sia impazzito. Quando si vedono le cose andare così male si deve anche essere ottimisti, perché peggio di così è difficile. Mi pare che anche a livello fisico i viola facciano tanto fatica”.
Il pensiero su Fagioli e Kean
“Da questa Fiorentina vorrei vedere sbocciare Fagioli, altrimenti è un’incompiuta veramente molto triste. È il giocatore attraverso il quale possa venir fuori la Fiorentina. Lo scorso anno la viola era Bove, per quello che avevo intuito. Credo che ora serva una crescita importante in lui, poi ho molta fiducia nei giocatori italiani, che conoscono meglio l’ambiente di Firenze. Mi auguro una crescita importante soprattutto a livello di personalità. A livello tecnico siamo stati molto scarsi. Kean? Va benissimo, ma non può pensare di essere Batistuta. Deve capire che si gioca in 11. Pensa solo a tirare in porta sempre e ovunque. Questo alla lunga è un limite importante. I tempi delle vittorie sono lontani, da tempo questa squadra galleggia e la pazienza a volte è veramente poca. Ho tanta fiducia in Pioli, non perché lo conosco bene, ma perché è un uomo di calcio che nella sua vita ha più sofferto che goduto. Non è un venditore di fumo”.