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Gosens Fiorentina
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

Il Corriere Fiorentino in edicola stamani presenta un'intervista all'esterno sinistro della Fiorentina, Robin Gosens. Il giocatore ha parlato del rapporto con i compagni, dell'arrivo di Stefano Pioli e l'addio di Raffaele Palladino, ma anche del calcio giocato con la sfida al Napoli che si avvicina.

Kean e la voglia di riconfermarsi

"Non sarà facile confermarsi per Kean - ha detto - Secondo me questa è la chiave di tutto, la cosa più difficile nel nostro lavoro di calciatori. Un conto è fare un anno da protagonista, un altro è dimostrarsi vincenti sempre. È la differenza che passa tra un bravo giocatore e un campione. Vale per tutti, non solo per Moise: lui ha tutte le potenzialità per confermarsi un top, l’importante è imparare a saper gestire la pressione e soprattutto trovare le motivazioni giuste giorno dopo giorno. Se non alzi l’asticella nella tua testa, non cresci più. Almeno, io per me stesso faccio così. Mi alzo la mattina e mi metto un obiettivo in testa. Anche semplice, magari banale. Ma così facendo sono arrivato in Nazionale, a vincere titoli e in Champions League. Se non hai la testa giusta, se non senti il fuoco dentro, non puoi arrivare a certi livelli. Tra l'altro Kean mi deve un gol, me lo ridarà (ride, ndr ). Purtroppo quella è stata una palla strana, non credo neanche ci fosse il fallo di Ranieri su Biraghi. Avevo praticamente segnato ma Moise è intervenuto e la palla è uscita. Capita. Restiamo comunque fratelli".

Il rapporto con gli allenatori viola

“Con Palladino non ho capito bene neppure io quale sia stato il problema, noi due abbiamo sempre avuto un bellissimo rapporto. Mi ha chiamato dopo le dimissioni ma non mi ha spiegato i motivi della sua scelta. Di certo da me non sentirete mai una parola fuori posto nei suoi confronti, perché se sono a Firenze è anche grazie a lui. In più vi dico questo: possiamo discutere del gioco, dei moduli, delle scelte tecniche, ma i fatti restano. Lui qui ha fatto 65 punti, un traguardo che la Fiorentina non raggiungeva da più di 10 anni. Di Pioli invece mi ha stupito la facilità con cui riesce ad avere feeling coi giocatori. A volte al campo arriva gente arrabbiata, che ha in testa il mercato o che sbaglia cose semplici in allenamento. Lui però riesce a usare le parole giuste nel momento giusto. Sempre. In Germania la chiamano Fingerspitzengefühl (avere tatto, empatia con le persone, ndr), è una dote non comune che ti fa creare feeling con chi ti sta accanto e frutto della sua enorme esperienza che lo ha portato a vincere il campionato e ad allenare super campioni come Ronaldo”.

Il match contro il Napoli

Infine Gosens guarda anche alla sfida di domenica prossima contro il Napoli: “Ah, non vedo l’ora che arrivi quella partita. L’anno scorso il Napoli è stata l’unica grande che ci ha battuto senza darci la possibilità neppure di tentare di restare aggrappati al risultato. Sabato dovrà essere la nostra rivincita…Non posso negare che il Franchi a metà capienza crei un problema. A Firenze la passione è fantastica, ma uno stadio mezzo vuoto non è uguale a uno tutto esaurito. Quest’anno però arriva il centenario della Fiorentina e vogliamo assolutamente regalarci qualcosa di bello. La Conference? Certo, quello è uno dei nostri obiettivi principali”.

 

 


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