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Su La Repubblica di oggi è presente un'approfondimento del giornalista Fabrizio Bocca, che segue le squadre della capitale con le quali in questo caso fa un più di un paragone tra loro e la Fiorentina: "La Lazio ha più o meno le stesse dimensioni, appartiene alla stessa categoria della Fiorentina, anche se la distanza tra presidenti e gestione societaria è notevole, quasi radicale: stessa categoria ma anche mondi molto diversi. Rocco Commisso, che è assai più presente e partecipe di tutti gli altri patron stranieri che telecomandando i loro club a distanza o ne hanno completamente devoluto la gestione ad altri manager, promette una grande squadra e grandi traguardi per l’immediato futuro. Va cioè oltre il business, si dà molto da fare, si sbatte, si impegna sullo stadio, che per tutti i club è la vera chiave di volta della crescita. Ha perfino rispetto e considerazione per la storia di Firenze. Si sarebbe tenuto volentieri lo stadio Franchi, semplicemente perché quella è la casa della Fiorentina, sperando ovviamente di poterlo adeguare alle esigenze di un grande club e di uno spettacolo moderno e confortevole per il suo pubblico. Ma probabilmente le vicende di Roma e Milano lo hanno convinto a tagliar corto, a cercare un compromesso. E comunque fare presto. Che poi per uno stadio nuovo, si tratta sempre di anni. E di attesa che si aggiunge all’attesa. Nel frattempo con una buona squadra — e con Chiesa e Ribery sei anche più di una buona squadra — un allenatore che ha fame di rivincita e che deve solo convincersi di avere tra le mani una grande opportunità per il suo salto di carriera, la Fiorentina deve solo farsi ambiziosa e strapparsi via quegli ultimi brandelli di grisaglia impiegatizia di cui si è troppo spesso vestita in questi anni. Se l’Atalanta è in Champions League e lotta anche per un posto al sole, perché non può farlo subito, adesso la Fiorentina?


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