"Quando i tifosi ti contestano e vengono a protestare davanti ai tuoi negozi il segnale è chiaro: vuol dire che tutto quello che fai e dai è sempre interpretato nella maniera sbagliata". Prendiamo queste parole dette, a questo punto, dall'ex proprietario della Fiorentina, Andrea Della Valle. Da queste si capisce chiaramente che il flash mob messo in atto da alcuni tifosi viola davanti al negozio Tod's in via Tornabuoni a Firenze ha segnato un punto di rottura. Un punto di rottura, oseremmo dire, anche definitivo tra la vecchia proprietà gigliata e i sostenitori della squadra.

E' il tipico esempio di quanto una manifestazione, anche semplice, decisa nei toni, ma educata nei modi, possa avere molto più effetto di mille cori, o striscioni esposti allo stadio. Sì, perché la contestazione nei confronti dei Della Valle, almeno in Fiesole, non è certo cominciata ieri. Però Diego e Andrea avevano sopportato tutto. Fino a quando non è successo quello di cui sopra. Da lì in poi è stata un'escalation: prima la lettera di Diego Della Valle, poi la frase sibillina sul "clima d'odio" emersa nel post partita contro il Genoa, il tutto fino ad arrivare alla cessione, ormai più che scontata, a Rocco Commisso della proprietà del club.


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