Mai più senza Kean: Champions o Europa League valgono perfino più del gruppo. Otto mesi da decidere in quattro giorni: il destino di Palladino e i suoi tra Olimpico e Conference

A volte la “ragion di stato”, come la definisce il Corriere dello Sport-Stadio, vale più di quella che regola i rapporti e le gerarchie di uno spogliatoio. Il riferimento è a Moise Kean e alla sua esclusione dai titolari a Siviglia, che fa tutt'ora discutere: Palladino l'ha escluso anche per ‘tutelarlo’ e per rispetto di chi si era allenato al suo posto. Ebbene, la Fiorentina non se lo può permettere, perché a un mese dal termine della stagione gli obiettivi Champions o Europa League, magari tramite conquista di un trofeo, valgono più di tutto.
In quattro giorni la Fiorentina si gioca anche gli otto mesi precedenti, tra Roma e ritorno col Betis: l'idea è che se Kean ha potuto giocare tutta la ripresa, più recupero, potesse giocare anche dall'inizio. L'azzardo e la meritocrazia non hanno pagato al Villamarin, tanto vale non riprovarci.