Nella sua classica rubrica Rock & Gol per La Nazione, Benedetto Ferrara commenta così il magic moment viola:

"Beh, le premesse erano sempre molto simili a trasferte al Santiago Bernabeu di Madrid. Ma forse meglio così: mai rilassarsi, mai. Poi però ci sono anche quelli che, contenti fino a un certo punto, si chiedono se sia la Fiorentina davvero forte o gli avversari impenetrabili come un panetto di burro tagliato con la sega elettrica. La risposta è facile: sicuramente è vera la prima tesi mentre la seconda, anche se non propriamente un fake, è smentita dal fatto che anche Milan e Inter si sono dovute inchinare davanti a Italiano e ai suoi. Quindi questa Fiorentina è davvero in tiro, nella testa e nelle gambe, il momento è magico e tutti noi preghiamo a modo nostro perché non finisca mai. Non prima delle finali, ovvio.

Ecco Cabral, da bidone a capocannoniere da Conference. Poi tutti gli altri, compreso il mitico Ikonè, uno fortissimo nell’uno contro uno che però ha spesso fatto i conti col fatto che oltre quell’uno ce ne sono altri dieci. Beh, il francese torna in panchina, poi si alza, entra e inventa un assolo che vale un gol e una grande rivincita personale. Orgoglio, lavoro, un allenatore che sa vedere le qualità oltre i limiti".

 

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