Benedetto Ferrara: "Serve il Dieci per non giocare in dieci. Per decriptare il codice Gud si potrebbe far suonare l'inno islandese a San Siro"

Nel suo pezzo per a rubrica Rock & Gol su La Nazione, Benedetto Ferrara torna su Gudmundsson e il suo cambio di rendimento tra Fiorentina e Nazionale:
"Certo, dipende anche da come ti hanno lasciato in sala d’attesa. E in questo, caso, come sappiamo bene, la Fiorentina non ha lasciato la sua gente con pensieri allegri e dolci visioni all’orizzonte. Tre punti, una classifica divertente come il calcio della Fiorentina, una trasferta a Milano e un caso che nessuno fino ad oggi è riuscito a risolvere: il codice Gud. Perché, oltre all’infortunio di Kean (ma pure al Milan le nazionali hanno creato qualche problema), la sosta ha regalato ai tifosi viola e forse anche a Stefano Pioli, qualcosa di veramente indecifrabile.
Perché un giocatore di classe col viola addosso passeggia lontano da se stesso per poi ritrovare colpi d’autore quando sente l’inno della sua Nazione? E’ più di un anno che seguiamo con partecipazione le prove del numero dieci da venti milioni, quello che a Genova sembrava un fenomeno. Tutto si è detto e tutto si è scritto: dal paragone di Hamrin (che il meraviglioso e indimenticato Kurt ci perdoni) alle varie teorie tecnico, tattico esistenziali. Prima era il gioco di Palladino a penalizzarlo. Poi partiva troppo indietro, poi troppo avanti e poi non parla italiano (ma a Genova parlano islandese?) e poi gli infortuni. Ma questo codice va comunque decriptato. Magari Gud potrebbe indossare la maglia della sua nazionale sotto la maglia viola. Oppure si potrebbe chiedere al Milan di suonare prima del fischio di inizio l’inno d’Islanda, tanto nessuno se ne accorge, no?".