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Jacopo Fazzini
Foto: Vicario/Fiorentinanews.com

E' un dibattito ancora acceso quello sullo schieramento ideale della Fiorentina: il 3-4-1-2 delle occasioni più spregiudicate o il classico, vecchio, 3-5-2. Di giocatori offensivi la rosa viola è più che mai ricca stavolta e Pioli ha la possibilità di cambiare volto ai suoi, modellarli e accomodarli a seconda dell'esigenza. Non è un mistero che col centrocampo a tre, una delle due mezz'ali tenda ad avere più propensione offensiva e Fazzini è preciso e stampato per quel tipo di interpretazione. Troppo poco attaccante per affiancare Kean ma neanche mediano davanti alla difesa.

E' la mezzala cosiddetta ‘di raccordo’. Un ruolo che può abbracciare diversi interpreti, con caratteristiche diverse, e che ancora non ha un suo padrone predefinito: lo stesso Sohm ha gamba e caratteristiche per spingersi avanti, un po' meno Ndour che ad oggi è piuttosto incollocabile, visto anche il passo a dir poco compassato. Forse perfino Gudmundsson, che a Torino ha già agito un po' così anche se il rischio lì è disperdere le sue doti a ridosso dell'area di rigore. In un'idea di calcio ambiziosa e offensiva però, la qualità si sposta all'indietro e avere i colpi dell'islandese uniti ai due attaccanti, sarebbe in prospettiva un bello sviluppo di manovra.


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