Burgassi: "Sul restyling del Franchi non abbiamo niente da nascondere. Il controllo democratico non si esercita con forzature"

“Sul restyling del Franchi non c’è nulla da nascondere: i passaggi amministrativi sono chiari, gli atti sono stati resi pubblici e il lavoro è costantemente monitorato. Abbiamo reso noto i dettagli del cronoprogramma di tutto il primo lotto e illustrato i lavori previsti nel secondo”. Con queste parole Marco Burgassi, presidente della Commissione Cultura e Sport del Comune di Firenze commenta l’eventuale riproposizione dell’istituzione di una commissione d’indagine sul restyling dello stadio Artemio Franchi proposto da M5s, Spc e Fd.
“Maggioranza e opposizione insieme nel monitoraggio”
Burgassi ha anche detto: “Ricordo che le indagini servono ad accertare irregolarità o non correttezza dell’attività amministrativa e contabile: qui, riteniamo non ci siano i presupposti. Piuttosto, sarebbe auspicabile che maggioranza e opposizione proseguissero insieme nel lavoro di monitoraggio della commissione e si concentrassero sulla promozione di iniziative guardando anche al 2026, per il centenario della nostra squadra. Per questo motivo, riteniamo che ulteriori strumenti straordinari, come una commissione d’indagine, non siano necessari e rischino solo di sovrapporsi a percorsi già previsti dal regolamento”.
“Il controllo democratico non si esercita con forzature"
E infine: “Il controllo democratico non si esercita con forzature, ma con serietà e responsabilità. Le commissioni competenti sono e restano disponibili a fare piena chiarezza, senza trasformare un intervento pubblico fondamentale in terreno di scontro politico. Detto questo, non accetto che si faccia passare l’idea che le commissioni consiliari ordinarie siano strumenti di serie B o un alibi per sottrarsi al controllo. Le commissioni sono il luogo naturale del confronto democratico, delle audizioni e degli approfondimenti, e consentono a tutti i consiglieri di esercitare pienamente il proprio ruolo”.



