"Le preparazioni delle squadre di calcio sono cambiate rispetto al passato, adesso il lavoro è spesso personalizzato. Le scelte del mister..."

Questo pomeriggio l’ex preparatore di Napoli e Nazionale Italiana Matteo Levi Micheli è intervenuto a Radio Bruno per spiegare come si siano modificate negli anni le preparazioni estive delle squadre professionistiche. Questo un estratto delle sue considerazioni:
“Non è stato tanto il preparatore a cambiare il calcio, ma credo che sia cambiato il calcio in generale. Un tempo le stagioni erano molto più brevi, iniziavano a settembre e a metà maggio si concludevano. Sicuramente c’erano molte meno partite perchè c’erano molti meno impegni internazionali, con le coppe erano organizzate molto diversamente. Effettivamente il periodo estivo di preparazione aveva più influenza molto piu importante su tutta stagione. Adesso le soste sono praticamente ridotte al minimo, le rose sono ampie e contengono un sacco di giocatori stranieri che ovviamente viaggiano per raggiungere la propria nazionale: la gestione di una squadra adesso è complicatissima”.
"Il Calcio è cambiato rispetto al passato: adesso in preparazioni i giocatori spesso svolgono lavori personalizzati"
Ha anche aggiunto: “Questo comporta che gli staff, e avete sott’occhio l’esempio della Fiorentina, sono molto più grandi: c’è una grande personalizzazione e individuazione del lavoro dei singoli, e questo porta alla necessita di staff piu numerosi. Sin da subito, cosa che in passato non si faceva, si cerca di personalizzare il lavoro, soprattutto nel caso in cui ci siano giocatori che arrivano in ritiro in ritardo oppure per coloro che sono stati a lungo fermi a causa di un infortunio”.
“Adesso la tecnologia è un ausilio importantissimo: permettono di conoscere le prestazioni della squadra in tempo reale”
Ha spiegato ora anche l’importanza dei dati sulle prestazioni della squadra: “Piu che passano gli anni e pi§ che la tecnologia va avanti, di pari passo con la ricerca scientifica. Il nostro lavoro è quello di massimizzare le cose, anche se ovviamente c’è sempre una risposta individuale che va sempre osservata e studiata. Ogni singolo calciatore adesso è un vero e proprio patrimonio per una società, e un altro dei nostri obiettivi diventa quello di minimizzare gli infortuni. La grande difficoltà è anche quella di gestire il calendario. Il periodo di preparazioni relativamente breve deve essere gestito attraverso inizialmente un analisi sulle condizioni dei giocatori e poi attraverso un lavoro personalizzato, se non per ogni singoli almeno suddividendo la rosa in gruppi".
“Un allenatore prende le sue scelte tenendo conto del feedback del suo staff”
Ha poi concluso: "Adesso, forse piu rispetto al passato, si fa meno lavoro a secco cercando di focalizzarsi su movimenti e stress che il giocatore potrà avere in futuro in campo. Mentre il mister lavora i preparatori in tempo reale riescono a capire se l’allenamento è sufficientemente allenante oppure se devono essere alzati i ritmi, e chiaramente viceversa. C’è sempre bisogno di maggior collaborazione tra membri dello staff e allenatore, non è possibile nel calcio moderno non condividere le decisioni. L?allenatore è quello che prende le scelte, ma tramite il supporto degli uomini che gli stanno accanto”.