Correva l'anno 2018 quando il Governo allora formato da Movimento Cinque Stelle e Lega, in agosto, approva il Decreto Dignità, entrato poi in vigore a giugno 2019. Cosa conteneva questo Decreto Legge? Si trattava (e ancora si tratta, dopotutto) di un cosiddetto "Decreto ad ampio spettro" perché in esso si normano campi che non hanno interconnessioni tra loro. Una delle maggiori ricadute, però, anche a livello di discussione scaturita successivamente, è stata la nuova normativa riguardante il settore giochi e scommesse. Cosa è cambiato con questo Decreto per questo ambito? Prima di tutto è stato attuato un aumento della tassazione per i bookmaker, anche se la misura che ha più destato cori di protesta è stata il tassativo divieto di qualsiasi forma di pubblicità e marketing, siano essi compiuti in modo diretto oppure in modo indiretto, per qualsiasi operatore che abbia come focus la branca di settore che si occupa di scommesse online e casinò virtuali. Parlavamo di "cori di protesta": istituzioni, partiti politici, studiosi e (ovviamente) operatori di settore, hanno infatti messo in atto una polemica che vedeva il suo cardine nel dibattito sull'utilità di un provvedimento di legge di questo tipo e sulle motivazioni che avevano spinto il Governo a promulgarlo.

Un dibattito davvero accesissimo, che però non ha mai portato a una reale mediazioni tra le parti, anche perché ognuna di esse, per motivi che spaziano da promesse in campagna elettorale e interessi personali, è rimasta ancorata alle sue convinzioni e cristallizzata nelle sue posizioni. Dopo che l'AGCOM ha diramato le linee guida inerenti a questo Decreto, ecco che esso è entrato in vigore (giugno 2019, come dicevamo).
Quali effetti ha avuto per gli utenti e gli scommettitori? In che maniera il Decreto ha influito sulla routine di chi era abituato ad avere a che fare con bonus, quote e scommesse? Consultando i siti degli specialisti del campo, come ad  esempio www.miglioribonusscommesse.net, possiamo approfondire e notare come praticamente nulla sia cambiato per utenti e bookies per quanto concerne i bonus e la proposta di giochi, quote e mercati.

DOVE QUALCOSA È CAMBIATO

Nel precedente paragrafo abbiamo accennato agli spazi pubblicitari una volta concessi a siti di casinò online e scommesse sportive: ebbene, in questo comparto qualcosa è davvero cambiato. Non avremo più modo, infatti, di vedere cartelloni pubblicitari a bordocampo facenti imponenti campagne marketing a favore di questo tipo di piattaforme. Non solo: quante squadre di Serie A e di Serie B avevano come main sponsor dei bookmaker? Molte e anche in questo caso, sono stati rivisti dei contratti che avevano un giro di milioni di Euro, anche per quanto riguarda delle blasonate squadre di Serie A. Ma fatta la legge, trovato "l'inganno": molte piattaforme hanno deciso di creare una sezione "News" nei loro siti, così che, pubblicizzando quelle, gli utenti potessero comunque andare su una pagina collegata al mondo delle scommesse online. Una soluzione ingegnosa, che ha permesso a parte di questo comparto di non subire troppe perdite causate da un simile Decreto. Non sono infatti passibili di sanzione delle pubblicità atte a sponsorizzare del blog che si occupino di notizie, ovviamente: in questo modo, il nome di alcuni bookies continua a girare e a far parlare di sé. Grazie a questo escamotage alcuni sono riusciti ad aggirare una legge che, per molti, pesca solo nell'ampio bacino della demagogia.

LE LUDOPATIE IN ITALIA

Ma perché questo Decreto è stato ritenuto necessario alle istituzioni che lo hanno varato? Ebbene, i dati sulle ludopatie hanno sicuramente avuto un grande peso, nonostante nel corso degli ultimi anni il gioco d'azzardo ha subito una notevole battuta d'arresto.
Ma quale comparto ha un peso maggiore per quanto concerne il problema delle ludopatie in Italia? Ebbene, di sicuro non parliamo dei giochi online. Per accedervi, infatti, sono necessarie comunque delle operazioni che a molti potrebbero apparire laboriose, come la necessaria validazione del documento di identità. Per quello che riguarda le macchinette poste in molti bar, invece, ecco che nessuna validazione è necessaria.

Riassumendo: il DL Dignità ha influito ben poco su bonus e promozioni periodiche, data l'area di azione, quella della pubblicizzazione di alcuni servizi. Per il momento si tratta di un provvedimento a metà, incapace di andare realmente a scalfire la radice del problema ludopatie in Italia.


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