Signor Commisso è tempo di riflessioni profonde. Il caso degli attaccanti viola: sarà mica l'ora di cambiare il 'giro' dei giocatori?

Non è ancora il momento delle riflessioni profonde in casa Fiorentina, o almeno speriamo di no. Nel caso specifico riguarderebbero, per forza di cose, soltanto l'allenatore, un tecnico scudettato, che ha firmato un triennale a tre milioni di euro a stagione. Basta questo per dire che, se colpe ci sono, non possono essere soltanto di Pioli.
“Più accordi di riservatezza con gli allenatori che qualificazioni in Champions”
La storia recente, parla per lui dal punto di vista tecnico. Non parla invece bene, probabilmente, per la società viola ormai da troppi anni alla ricerca della strada giusta, spesso contestata e messa in discussione dal proprio pubblico. Vero, oggi notiamo meno errori rispetto al passato, d'altronde il tempo e l'esperienza qualcosa devono pur insegnare. Ma non si può non notare che su allenatori, sul mercato, su diverse scelte fatte si è presa la strada sbagliata. Qualcuno con una battuta in questi giorni ha scritto che negli ultimi sette anni la Fiorentina ha collezionato più accordi di 'riservatezza' con gli allenatori cacciati o dimissionari, che qualificazioni in Champions.
I calciatori arrivati
E poi c'è la critica su tutti quei calciatori arrivati, da squadre quasi mai di prima fascia (usiamo un eufemismo), che spesso sono seguiti dallo stesso procuratore, dalla stessa agenzia. Il caso degli attaccanti viola è abbastanza particolare e anomalo. Insomma, si può lavorare con chi si vuole, ma cambiare il 'giro' potrebbe non far male guardando al futuro.
Ma adesso, più che del futuro, bisogna guardare al presente. Ad una squadra costruita senza esterni, per volere dell'allenatore, e legata a questo punto soltanto ad un modo di giocare. Con tre centravanti che, per motivi diversi, devono giocare. Con un solo trequartista, Gudmundsson, che in questo momento non giocherebbe nemmeno una categoria sotto. Insomma, è chiaro che i nodi da sciogliere sono tantissimi e che occorre cominciare da qualche parte, sperando innanzitutto che i calciatori aumentino di condizione fisica e mentale. Ma facendo una riflessione profonda.
Commisso
Ed è anche giusto dire che quando le cose non vanno il responsabile è uno solo: il proprietario. Colui che sceglie i dirigenti, come impostare la società, che sceglie quanti soldi tirare fuori e come spenderli. E' da Commisso che ci attendiamo una riflessione più profonda. Comunque vada a finire questa stagione, che speriamo tutti possa ancora tornare sui binari giusti e non soltanto, come scrive qualcuno, con il solo e unico obiettivo Conference League. Perché ritrovarsi ad inizio ottobre con il campionato già da buttare sarebbe troppo triste da digerire: per tutti.
Siamo a chiedere l'abc
Adesso c'è da vincere per invertire la rotta, c'è un solo risultato disponibile. E, ancor di più, c'è da cominciare a far vedere qualcosa dal punto di vista del gioco, dell'attenzione, dei tiri in porta. Sembra incredibile ma siamo a chiedere questo: l'abc.