Giù il cappello davanti a Beppe Iachini e alla sua normalità. In un mondo dove la parte mediatica la fa da padrona, è giusto dire che il buon allenatore della Fiorentina non vale meno di altri. Forse è meno televisivo, forse è meno esotico, forse ha meno stile, ma chi se ne frega? E’ più genuino, e ai tifosi viola i genuini piacciono da morire. E poi c’è quel rettangolo verde, dove si decide tutto. Dove non si bluffa, dove non si inventa nulla. Iachini non è peggio di Gattuso. Iachini non è peggio di Pioli. Tanto per fare due nomi.

Certo, in questo ottimo inizio della sua avventura viola, c’è anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Ma è la fortuna del lavoro, dell’insistenza, della perseveranza. Poi, il futuro si vedrà e si scriverà. Ma intanto il buon Beppe è sulla panchina della Fiorentina. Sta facendo ‘innamorare’ la nuova proprietà, sta riportando la gente allo stadio e sta salvando la squadra, nel vero senso della parola, tirando fuori, dai calciatori, il massimo. E chissà che, quella parola traghettatore, non possa essere messa da parte.

Iachini Esultanza Fiorentina Atalanta

Ci piacerebbe che Iachini, ultimo degli ultimi dal punto di vista della vulgata popolare, facesse il miracolo. Proprio sotto la Fiesole. Lui che alle otto della mattina è al campo, lui che alle diciannove di ogni giorno cena, perché dalle 21 in poi c'è da chiudersi nella stanza, per studiare gli avversari. Lui che risponde ad ogni messaggio che gli mandano gli amici sul telefonino. Abbreviando tutto: “Abbr, ci ved. Presto. Ci sent. Lun.’. Scrive così Beppe, perché va veloce. Perché ha da fare, perché il calcio e la professione prima di tutto, poi tutto il resto.

Chi scrive lo conosce bene, grazie a tanti amici in comune, grazie all’affetto che ci legava a Stefano Borgonovo. Quante visite, quanti momenti assieme a lui. E poi Siena, Empoli, mezza Toscana. Lui allenatore io cronista. Beppe oggi è in una nuova dimensione, ma si abituerà anche a questa. Lui che i social non sa nemmeno cosa sono, lui (forse l’unico al mondo) che non ha Whatsapp sul telefono, che risponde soltanto con messaggi normali, oggi con l’aiuto dell’ufficio stampa viola posta i video della società sul profilo Twitter viola. Lancia appelli, regala momento di genuina felicità. Che il sogno continui. A Firenze le imprese sono sempre piaciute, soprattutto accanto a quelli normali, veri, non ruffiani. Con quel cappellino che sta diventando una vera e propria ‘emoticon’, a sua insaputa. Bello.


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