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Il colpo di testa di Sigua era ravvicinato, ma non irresistibile. Non si può dire che Martinelli abbia delle colpe, ma si può dire che poteva fare di più, dimostrando una maggiore reattività nella circostanza. Così come si può, anzi si deve dire che la parata compiuta qualche minuto dopo con la mano di richiamo è un gesto tecnico da grande portiere. Ma il punto non è la prestazione del classe 2006 a Losanna, bensì il suo ruolo nella Fiorentina e la sua posizione all'interno d'un momento tristemente storico per il club.

Martinelli non è la soluzione

Parliamoci chiaramente: sostituire De Gea con Martinelli non è la soluzione. Se davvero lo spagnolo non convince più, o se si pensa che abbia bisogno di qualche panchina per ritrovare lo smalto dei vecchi tempi, allora occorre intervenire sul mercato con un profilo d'esperienza, affidabile e capace di reggere senza troppe difficoltà una situazione drammatica come quella che sta attraversando la Fiorentina. 

Un patrimonio da tutelare

Buttare dentro Martinelli adesso comporterebbe solo disastri. Perché si può credere ciò che si vuole, tipo che De Gea sia il problema della Fiorentina, ma la verità è che in una situazione del genere nessun portiere si salverebbe. E mentre l'ex United ha ormai avuto la sua carriera, Martinelli è ancora all'inizio e non può permettersi di bruciarsi. Se davvero questo ragazzo sarà il futuro della Fiorentina, se davvero è forte come dicono e si crede in lui, allora bisogna tutelarlo mandandolo in prestito a gennaio. Per vederlo finalmente all'opera e per salvarlo da questo inferno


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