Viola Confusion - La donna, il sogno e il grande incubo viola. A ritmo degli 883
Sabato è finalmente tornata la Serie A e, con l’1-1 pomeridiano tra Fiorentina e Juventus, anche La donna, il sogno e il Grande Incubo degli 883: la donna è la Vecchia Signora, il sogno sarebbe la prima vittoria viola in campionato dopo dodici giornate e il Grande Incubo è la Serie B.
Nel solito Franchi scantucciato ma sold out, si affrontano Viola e Bianconeri, due squadre incerte e ancora in rodaggio. Il primo tempo si distingue tristemente per la Curva, che ha infranto La regola dell’ex amico con le inaccettabili offese a Vlahovic; per un rigore dato e poi revocato dal VAR proprio al serbo (in questo caso, grazie: Sei un mito); e per un cosiddetto — in gergo tecnico — scaldabagno di Kean che si stampa all’incrocio dei pali alla destra di Di Gregorio, sfuggito purtroppo a La dura legge del gol.
E poi, all’improvviso, sei arrivata tu: la fucilata nella notte auspicata da Spalletti non arriva da Yildiz, ma dal ripescato Kostic, che in pieno recupero del primo tempo trafigge chirurgicamente De Gea con un diagonale da fuori area. 1-0 Juve, e tutti a bere un tè caldo.
Durante l’intervallo, il tifoso viola aveva in testa la disperazione di Come mai: “Ma chi sarai, per fare questo a me?”. Intanto gli speaker dello stadio sparavano musica dance stile giovedì universitario al Central Park. Però senza gin tonic in mano.
Negli spogliatoi, Mister Vanoli deve aver alzato voce e giri di motore dei suoi ragazzi al ritmo di Tieni il tempo, perché la Fiorentina rientra in campo con una grinta mai vista quest’anno e, infatti, dopo appena tre minuti Mandragora pareggia con un missile mancino senza Nessun rimpianto, un gol che sembra poter riscrivere il destino della partita.
L’onda viola dura dieci, quindici minuti in cui il Grande Incubo appare lontano e la prima vittoria addirittura possibile. Il match invece prosegue a strappi, con pochi sussulti, tanta pressione nell’area viola e occasioni rare da entrambe le parti fino al fischio finale di Doveri.
Morale? La Fiorentina è viva. Non Hanno ucciso l’Uomo Ragno. Non ancora.
