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Moreno Torricelli

La Fiorentina ha iniziato contro la Juventus un tour de force di partite che, tra Campionato e Conference League, diranno molto sulla stagione gigliata. Per analizzare la situazione, FiorentinaNews.com ha contattato Moreno Torricelli. L’ex calciatore viola e bianconero si è espresso su diversi temi, a partire dall’ultimo match del Franchi.

La Fiorentina vista contro la Juventus le è sembrata in crescita rispetto alle versioni precedenti?

“Mi è sembrata determinata, in crescita, anche per la carica dovuta alla rivalità tra le due squadre, che fa sì che a Firenze contro la Juve si disputi la partita dell’anno. Ho visto una Fiorentina vogliosa, la qualità d’altronde c’è, nonostante abbiano iniziato malissimo. Ora si devono mentalizzare diversamente, come ha detto giustamente lo stesso mister Vanoli”.

Dodô è uscito per infortunio alla fine del primo tempo della gara contro i bianconeri. Crede che, in un momento del genere, un po’ di riposo possa fare comunque bene all’esterno brasiliano apparso ultimamente fuori forma?

“Purtroppo sì, non è brillante, quest’anno non è il Dodô che conosciamo, ha qualche problemino. L’infortunio però non lo aiuta, perché per migliorare deve giocare ed allenarsi al 100%. Per crescere ci vuole il lavoro, perché le qualità ci sono per tornare quello delle passate stagioni”. 

Vede meglio Kean in avanti con un giocatore simile come Piccoli o con uno come Gudmundsson?

“A mio parere, l’anno scorso con Kean e Gudmundsson le cose alla fine hanno funzionato molto bene. Diventa quindi difficile adesso capire perché la squadra non stia girando, perché non sono solo assolutamente loro due a dover cambiare passo, ma tutta la squadra a dover crescere. Non è facile ritrovare la mentalità e la serenità giuste per tornare ad esprimersi al 100%. La mancanza di serenità impedisce, infatti, la giusta concentrazione. Ribadisco, però, che le qualità ci sono e che possono essere ritrovate attraverso l’impegno quotidiano".

L’Europa era considerata ad inizio stagione una grandissima opportunità, sia per tornare a vincere un trofeo che per conquistare la qualificazione all’ex Coppa Uefa. Considerando però l’attuale difficilissima posizione di classifica in Campionato, che tipo di scelte farà Vanoli in Conference League? Magari una forte rotazione? 

“Staremo a vedere cosa deciderà il mister gigliato. A mio modo di vedere, il problema non credo sia giocare qualche gara di Conference, perché la Fiorentina deve trovare la giusta motivazione proprio attraverso le partite. Non è questa la squadra che conosciamo, ma basta veramente poco per svoltare. Non tralascerei quindi la Conference League, tranne per chi ha ovviamente dei problemi fisici tra i calciatori. Gli altri la utilizzino anche per lavorare per uscire fuori da questa brutta situazione”.

Domenica la Fiorentina sarà impegnata a Bergamo contro l’ex Palladino. Poteva andare diversamente con il tecnico campano?

“Vedendo lo score ed il lavoro di Palladino, per quanto mi riguarda, era un sodalizio che poteva continuare. I risultati erano senz’altro positivi. Domenica la Fiorentina giocherà contro il suo ex allenatore e contro una squadra che ha anch’essa cambiato tecnico, ma rimane una delle compagini più forti italiane. Le qualità, però, ce le ha anche la Fiorentina. Ora l’Atalanta è anch’essa difficoltà: l’ho vista male a Napoli nel primo tempo, ma nella seconda frazione ha offerto una buonissima prova. Io la vedo una partita difficile più per la Fiorentina, soprattutto dal punto di vista mentale. Auspico, quindi, una vittoria precedente in Conference League, che dia vita ad un po’ di leggerezza per giocare meglio anche contro l’Atalanta”. 


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