La sfida dei delusi in cerca di riscatto. I duelli che spostano l'ago della bilancia
Stasera a San Siro si affrontano due squadre agli antipodi per inerzia, ma entrambe con nodi tattici evidenti. L’Inter di Chivu viene dal 3-1 di Napoli: 16 tiri, solo 5 nello specchio, 1 gol su rigore e un numero non banale di transizioni concesse nelle zone sensibili.
La Fiorentina di Pioli viene dal rocambolesco pareggio contro il Bologna con tanti tiri fatti ma la finalizzazione “da azione”resta il difetto numero uno di questa squadra.
A fotografare il contesto stagionale: Inter con 19 gol fatti e 11 subiti (saldo +8), viola a 7 fatti e 12 subiti (saldo −5).
PROBABILI FORMAZIONI
Chivu vuole un Inter più “ortodossa” a sinistra con Carlos Augusto largo (non Dimarco) e Sucic mezzala di possesso; Pioli, invece, dovrebbe ripartire a tre dietro con Comuzzo in mezzo alle marcature sul Toro, e doppio quinto molto “verticale” (Dodo–Gosens).
I DUELLI CHE SPOSTANO
Lautaro vs Comuzzo: il Toro resta l’ago nerazzurro. La chiave per i viola è sporcare la prima ricezione e accompagnare l’uscita con Pongracic. Se Lautaro riceve fronte porta e può giocare a muro per Barella o Sucic, l’Inter ha molto piu chance di concludere a rete.
Calhanoglu vs Mandragora-Nicolussi: il regista turco è il fulcro del gioco interista. Mandragora deve togliergli tempo palla, Nicolussi coprire la sponda corta. Ridurre i suoi tempi significa dimezzare la pericolosità dell’Inter.
Dumfries vs Gosens: duello atletico e tattico. Dumfries attacca alle spalle del quinto, Gosens deve leggere la diagonale e ripartire in corsa, cosa che ultimamente latita nelle giocate del tedesco.
Carlos Augusto vs Dodo: senza Dimarco l’ampiezza resta, ma si abba la qualità. Se Dodo lo costringe a giocare indietro su Bastoni, l’Inter perde ritmo e la Viola può approfittarne.
Barella vs Ndour: ritmo contro fisicità. Ndour dovrà orientarlo all’esterno e chiudere la conduzione centrale.
Gudmundsson/Kean vs De Vrij: il tandem viola può far male se la manovra è pulita in tre passaggi, senza giocate farraginose. Kean allunga, Gudmundsson riceve e rifinisce, mentre i quinti arrivano al cross o al tiro.
LE CHIAVI DEL MATCH
Alzando Gudmundsson e Kean sui tre centrali vai a forzare la giocata verso Carlos Augusto, il meno abile nel gioco corto. Occhio alle catene laterali nerazzurre, Chivu ama costruire il suo gioco con l’ausilio degli esterni, la Fiorentina dovrà essere abile a chiudere il centro e accompagnargli lateralmente creando pressione per evitare cross facili.
L’inter a Napoli ha sofferto quando ha perso il primo contrasto, Mandragora e Nicolussi dovranno essere bravi a leggere le uscite per schermare il contropiede interista. Molto importante sarà il lavoro di Kean che dovrà allungare la linea con Gud che dovrà venirgli incontro per liberare spazio per l’inserimento. Occhio infine alle palle inattive. L’Inter ha già segnato 4 goal da palla ferma e la Fiorentina dovrà difendere a zona con uomo fisso su Acerbi e Carlos Augusto. Per i Viola l’ultimo gol su azione da calcio d’angolo risale a oltre un mese fa.
COSA ASPETTARSI
Inter favorita per struttura e continuità: se Calhanoglu detta i tempi e i quinti ricevono alti, la gara scivola sul binario nerazzurro.
Ma la Fiorentina può restare in partita se riesce a rendere la sfida “sporca” con una pressione alta, verticalità immediata su Kean e Gudmundsson, e quinti pronti a ribaltare. In sostanza: meno palleggio, più scelte nette e decise. Se la gara si allunga e resta viva, la Fiorentina può giocarsela. Se l’Inter impone ampiezza e ritmo per Pioli e company sarà un’altra gara molto complicata.
