Commisso: "La Fiorentina non è seconda a nessuno come forza economica ma serve lo stadio. E negli ultimi mesi abbiamo fatto passi indietro..."

Il presidente della Fiorentina Rocco Commisso ribadisce a La Gazzetta dello Sport le sue intenzioni di crescita: "Intanto da dove vuole ripartire la Fiorentina. Ho portato in Italia investimenti importanti della mia famiglia. Ho il 100% della società viola. Non come i presidente di Inter, Milan, Roma e Lazio che ricevono contributi da altri investitori. Gli stessi Agnelli, se non sbaglio, che tramite Exor controllano la Juve, sono proprietari di non più del 35% del valore del club. Io rischio i miei soldi e non per una quota. Come forza economica la Fiorentina non è seconda a nessuno ma per diventare competitiva ha necessità di alzare gli introiti. Quindi servono un nuovo stadio, infrastrutture. Non parlo solo dell'incasso delle partite. Parlo di ristoranti, di tutto un indotto. Compresa la possibilità di vendere il nome dello stadio come hanno fatto Arsenal e Juve".
Se il progetto va avanti? "Anzi, rispetto a dieci mesi fa, forse abbiamo fatto qualche passo indietro. E questo nonostante una miriade di riunioni che hanno visto protagonisti il sottoscritto, Joe Barone e i nostri avvocati e architetti. Lo stato vuole aiutare il calcio? Allora cambi leggi vecchie. Aiuti i privati a costruire impianti o a ristrutturare stadi già esistenti superando certi vincoli. Parlo di imprenditori che vogliono creare valore alle città, non di pirati che stanno pensando di comprare in Italia aziende in crisi. E non serve solo a Firenze ma anche a Milano, Roma, Napoli, Bologna e altre città. La verità è che ultimamente ha vinto solo la Juve, brava la società bianconera ma se vince sempre la stessa squadra è un bene? Per cambiare bisogna permettere agli altri club di creare le infrastrutture".