Non c’è stata la scossa con Galloppa: stessa squadra inguardabile, giocatori indifendibili. Ora tocca a Vanoli e alla società
Nessuno si aspettava che la Fiorentina ultima in classifica si trasformasse nel Brasile, ma di certo, almeno in quanto ad impegno, l’arrivo di un nuovo allenatore, seppur ad interim, faceva ben sperare. Ed invece, salvo qualche eccezione, anche ieri in Conference League è stata la solita Fiorentina. Anzi, in alcune delle precedenti gare di coppa (ad esempio contro il Rapid Vienna), i gigliati avevano offerto delle prestazioni migliori.
Primo tempo decente, ma quando il Mainz ha messo i titolari…
Dopo i primi 15 minuti orrendi ed intrisi della consueta paura, una volta in vantaggio la Fiorentina ha offerto una prova decente nella mezz’ora successiva della prima frazione. Qualche buona trama, diverse occasioni per andare sul 2-0, ma tutte su ripartenza, va segnalato, contro le riserve di un Mainz che in Germania è ultimo in classifica insieme all’Heidenheim. Insomma, le folate gigliate sono state facilitate da una difesa avversaria colabrodo almeno quanto la nostra.
Nella ripresa, i tedeschi hanno via via inserito diversi titolari e la musica è cambiata, tanto da riuscire a ribaltare il risultato, nonostante anche la Viola con Kean avrebbe potuto segnare altri gol.
Nel complesso, scarso impegno e prova scadente dei ragazzi allenati da Galloppa, che di certo in due giorni non poteva fare molto, ma dalla squadra e dai singoli era più che lecito aspettarsi una qualità ed una quantità diverse, invece della solita prova impaurita e offerta da chi ci vorrebbe fare quasi un piacere a giocare. Nessuna scossa, insomma, c’è stata ed ora tocca a Vanoli realizzarla.
Il lavoro di Vanoli adesso va potenziato dalla società
Adesso è arrivato Paolo Vanoli, chiamato però ad un’impresa ardua, che può essere facilitata solo da una società presente. Il presidente, o chi per lui se le condizioni di salute di Commisso non lo permettono, deve trasmettere forza e durezza ai ragazzi, tanto da far loro capire che hanno il talento per uscire da questa situazione, se lo vogliono veramente. E se non ci riusciranno, sarà Serie B per tutti, non solo per i tifosi. Insomma, Vanoli e la società viola devono pretendere che da oggi in poi i giocatori rispettino i tifosi e la maglia che indossano, consci che facendolo hanno tutto il talento per uscire da questa situazione che definire disperata non è un’esagerazione. Prove così scialbe non si vedevano a Firenze neanche quando abbiamo affrontato campionati con rose nettamente inferiori a quella di adesso.



