10 marzo 2017, eravamo tutti presenti nella Sala d'Arme di Palazzo Vecchio, laddove l'allora proprietario della Fiorentina, Andrea Della Valle, alla presenza del sindaco di Firenze, Dario Nardella, e del presidente del club, Mario Cognigni, disse sul nuovo stadio: "La prima pietra sarà posata nella seconda metà del 2019. Ci vorranno 24 mesi per terminare i lavori". Quel giorno tutti avevamo la sensazione che qualcosa si fosse finalmente smosso. Dopo anni di proclami, annunci, plastici più o meno attendibili, forse eravamo finalmente arrivati ad una conclusione positiva della faccenda.

Dal canto suo, sembrava crederci anche lo stesso Nardella dicendo che il progetto avrebbe portato ad una "riqualificazione complessiva dell'area a nord ovest della città". Poi sappiamo tutti com'è andata a finire questa faccenda: documenti non presentati, proroghe chieste e non rispettate, fino a che non si è arrivati alla vendita della società ad inizio giugno 2019.

Da sinistra: Maffioletti, Cognigni, Della Valle, Nardella. Foto: Luca Fanfani/Fiorentinanews.com


Ma vi sono state anche molte tappe che hanno preceduto quell'evento. La più importante delle quali è stata sicuramente quella datata 19 settembre 2008. Diego e Andrea Della Valle, insieme, all'Hotel Four Seasons di Firenze mostrarono l'idea di nuovo stadio e di grande Cittadella Viola che avevano e che era stata disegnata per loro dall'architetto Fuksas. Il tutto doveva nascere su un'area addirittura di 70-80 ettari a Castello. Ben presto si capì però che questi desideri erano destinati a rimanere tali, perché quell'area di problemi ne aveva tanti e diventa anche un esercizio noioso stare a snocciolarli ad uno ad uno.



Insomma tutto questo per ribadire un concetto: il tema stadio è una tema di quelli maledetti a Firenze. Chi lo tocca, in un modo o nell'altro, è destinato a rimanere scottato. I tifosi viola e Commisso sognano la possibilità di avere un nuovo impianto, ma vi saranno veramente le condizioni per farlo?


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