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Sono molti i temi affrontati dal direttore generale della Fiorentina Joe Barone nel corso dell’intervista concessa a La Repubblica. A cominciare proprio da un giudizio sui primi due anni a Firenze: “Sono stati complicati, eravamo nuovi in questo mondo e dovevamo capire le logiche soprattutto politiche. Nella Fiorentina non ci sono persone che sanno di calcio? Non è vero, qui ci sono persone che ci lavorano da una vita. Pensate al ds Pradè, al dt Burdisso, al direttore del settore giovanile Angeloni”.

Barone si sofferma poi sulla scelta di Italiano: “La società lavorava da tempo in quella direzione, alla ricerca di un calcio che fosse propositivo e sportivamente parlando aggressivo. Pressing alto, ricerca del palleggio. Italiano è il profilo che cercavamo e la squadra si è messa a completa disposizione del tecnico. Guardate Quarta, Igor, Duncan, Callejon, Saponara: erano davvero così scarsi un anno fa? Pensateli adesso e capirete che poi alcuni giudizi non erano proprio esatti”.

Chiosa finale sull’acquisto di Gonzalez: “Ci abbiamo lavorato prima che arrivasse Gattuso, prima che firmasse Italiano. La società ha programmato e continua a farlo”.


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