Forza. Questa squadra dimostra forza. Il finale di campionato, l’ottavo posto in campionato, la rabbia che in questo momento la Fiorentina ci mette, in ogni partita che gioca, ci raccontano di una squadra pronta, ancor più di Roma, per vincere un trofeo importante, prestigioso, come la Conference.

Italiano la formazione l’ha già decisa, ha già scelto i suoi uomini, anche pensando alla possibilità che si possa andare oltre ai normali novanta minuti. Pensieri, calcoli, che saranno fatti in queste ore, ma tanto di questa partita sarà deciso dalla condizione fisica e mentale delle due squadre. E la Fiorentina, seppur stanca per le tantissime partite giocate, sta bene. E ha fame, quella fame che le ha permesso di vincere anche a Reggio Emilia col Sassuolo, di arrivare prima sui palloni.

Poi dall’8 mattina, sperando di aggiungere la prima coppa alla bacheca per adesso vuota di Commisso, si parlerà di tutto. Partendo dalla conferma di Pradè, ma soprattutto dalla situazione di Italiano. L’attesa di Napoli e di De Laurentiis ci fa pensare che la strada possa portare anche a lui, ma non è in questo momento l’allenatore gigliato il primo della lista. Se poi se ne dovesse andare, se lo dovesse chiedere, la Fiorentina non si opporrà. E penserà a due alternative: la prima porta ad Aquilani, l’allenatore costruito in casa e pronto al decollo, la seconda all’emergente Thiago Motta. E poi c’è uno nome, straniero, per adesso top secret.

Ma nessuno, in questo momento, ha voglia di parlare di questo, e nemmeno di pensarci. Troppo bella, troppo elettrizzante la sfida di mercoledì contro il West Ham. Una gara dove la Fiorentina, rispetto alla fine di Coppa Italia, non parte sfavorita. Una gara dove l’aggressione iniziale potrà dire molto sull’esito finale della partita. Una nuova onda viola sta per partire, proprio in queste ore, verso la destinazione praghese. Aerei, ma anche tante macchine per esserci. Dentro o fuori dallo stadio. Sperando in una notte indimenticabile, al termine di una stagione come comunque vada a finire sarà almeno più che sufficiente. In quanti avrebbero pensato o immaginato un finale del genere? Noi no, forse nemmeno loro. E’ il bello del calcio.

https://www.fiorentinanews.com/italiano-disputare-una-finale-e-avere-la-possibilita-di-sollevare-un-trofeo-era-il-mio-sogno-quando-sono-diventato-allenatore-della-fiorentina-ho-capito-subito-che-avevamo-il-potenziale-per-raggiu/

 


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