Facile, troppo facile, prendersela sempre con gli allenatori, l'addio che ha fatto franare tutto. Cinque partite fatte in un solo modo oppure...
Altro giro, altra sconfitta, il film non cambia per la Fiorentina che a Bergamo sfiora il vantaggio, va sotto in modo sfortunato (altro ulteriore campanello d’allarme) e poi si scioglie come neve al sole, mettendo in luce le solite fragilità che la stanno affondando sempre di più.
Senza reazione, con Vanoli che non incide su niente, riproponendo ancora una volta le stesse scelte che faceva Pioli. In crisi anche i migliori della scorsa stagione come Dodô e Kean che non ne indovinano mezza.
Mese decisivo
Adesso un mese decisivo. Quindici punti a disposizione contro Sassuolo, Verona, Udinese, Parma e Cremonese. Cinque partite da qui alla Befana, dove la Fiorentina si giocherà la permanenza in Serie A. Altro che mercato, altro che nuovi arrivi, se i viola in questi scontri diretti per la salvezza non porteranno a casa almeno una decina di punti, allora saranno davvero con un piede e mezzo in Serie B.
Facile prendersela sempre con gli allenatori
Riprendersi sarà durissima, con una squadra molle, una proprietà ormai lontana, una dirigenza senza alcuno spessore e senza la possibilità di incidere su niente. Ferrari guarda la partita impietrito, Goretti praticamente non si vede, la Fiorentina è sempre più ultima, staccata già di cinque punti dalla zona salvezza. Chi non ha paura alzi la mano. E Palladino si prende la rivincita che aspettava, dal suo addio è franato tutto. Ah, già, ma abbiamo il Viola Park, uno dei centri sportivi più belli d’Europa. Che brutta fine quella alla quale stiamo assistendo inermi. E’ già finito anche l’effetto Vanoli, durato un paio di conferenze stampa? Facile, troppo facile, prendersela sempre con gli allenatori.
Tappiamoci il naso e tifiamo Fiorentina
La rabbia dei tifosi c'è ed è indubbia. A Bergamo i sostenitori viola hanno parlato a chiare lettere con la squadra e con Dzeko che con coraggio si è chiarito con loro e ha provato a ricreare un minimo di rapporto. Ma anche questo potrebbe non servire più. La crisi è molto profonda e parte da lontano, l’unica cosa positiva di ieri è proprio quel megafono preso in mano da Dzeko, tutto il resto è da buttare. Per questo occorre tapparsi il naso, unirsi e tifare Fiorentina in queste cinque partite decisive. Altrimenti le prospettive saranno nere. Facciamolo per la maglia viola, per Firenze. Tutto il resto passa in secondo piano.



