Il fine settimana surreale del calcio dilettantistico. E ora le società lanciano il loro grido d'allarme


E' stato un fine settimana al limite del surreale quello che abbiamo vissuto. Via all'attività dilettantistica e giovanile del calcio, ma senza spettatori all'interno degli impianti. E così genitori, amici e appassionati vari hanno dovuto arrangiarsi come potevano, ovvero facendo assembramenti fuori, laddove era possibile comunque vedere gli incontri.

Motivo? Il cortocircuito interpretativo. La settimana scorsa, a ridosso della prima dei campionati, il Comitato Regionale Toscana della Figc prova a interpretare l’ultimo Dpcm in materia di eventi sportivi e pubblico ammesso. A livello nazionale gli spettatori possono essere presenti ai singoli eventi (non ai campionati) ma tocca poi alle regioni regolare questo aspetto con le ordinanze.

"Spero che nel prossimo Dpcm si tenga conto che se non si andrà incontro alle esigenze di tutte le società, anche di altri sport, questa volta si rischia veramente di non ripartire più", dichiara preoccupato Paolo Mangini, presidente del CRT –LND.

Aggiunge Fabio Giorgetti, presidente della commissione sport del Comune di Firenze: "Ho presentato in consiglio comunale una risoluzione per riaprire gli impianti sportivi (è stata approvata ieri con i voti di Pd e Forza Italia, ndr). L’attività sportiva dilettantistica deve essere a porte aperte. Altrimenti vengono meno fonti sostanziali di finanziamento. Si va al cinema e nei centri commerciali al chiuso e non si può andare in un impianto sportivo, in piena sicurezza, all’aperto?".

E ancora: "Chiediamo tamponi a basso costo e risorse regionali per aiutare le società — conclude Giorgetti — Se le condizioni sanitarie poi non lo permetteranno, si chiuderà ma qualcuno dovrà pensare a noi. Magari tramite il recovery fund".

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