Una squadra non degna nemmeno della contestazione. La polizia si 'arma' per rispondere alla rivolta viola, ma a Firenze regna la tranquillità

Surreale la situazione che è costretta a vivere la piazza viola. Non solo per la classifica inimmaginabile ad inizio stagione o per lo stadio vuoto a metà a qualche mese dal centenario, ma anche per la incredibile capacità della squadra di far disinnamorare i propri tifosi che, ancor più che arrabbiati, sembrano essere ormai rassegnati al triste destino della Fiorentina.
L'uscita della Fiesole
Dopo l'ennesima sconfitta, stavolta in uno scontro cruciale per la lotta salvezza, la squadra si è diretta ancora una volta sotto la Curva a chiedere scusa. Mentre il resto dello stadio fischiava e intonava il coro “fate ridere” ai calciatori viola (arancio per l'occasione), il tifo organizzato girava le spalle e si incamminava alle uscite della Ferrovia.
La non contestazione
La sconfitta della Fiorentina ha fatto suonare l'allarme di allerta alla questura di Firenze che ha subito preso le contromisure per eventuali raduni del tifo organizzato. Diverse agenti si sono diretti all'uscita degli spogliatoi per proteggere la squadra in caso di proteste accese nei loro confronti, come si era visto anche dopo il Lecce. Per la sicurezza dei calciatori la polizia ha deciso anche di presidiare il Viola Park, centro del mondo viola e sede dell'ennesimo ritiro stagionale. Tutto misure più che giuste, ma inutili. Solo un piccolo gruppo di tifosi si è inizialmente diretto verso l'uscita degli spogliatoi per poi fare marcia indietro dopo aver intonato qualche coro.
Il popolo viola
Una squadra ed una società che stanno scrivendo una delle pagine più nere della storia della Fiorentina. L'orizzonte non può che apparire torbido e i tifosi viola questo l'hanno compreso benissimo. Oltre alla rabbia, il popolo viola, sembra ormai immerso in una triste rassegnazione per ciò verso cui la squadra sta andando in contro. E la mancata contestazione nella giornata di ieri ne è un chiaro esempio.



