La vittoria è stata certamente l'aspetto più importante della partita contro gli Hearts, ma non l'unico. I novanta minuti giocati in Scozia hanno infatti fornito diversi spunti positivi, sia a livello tattico che sul piano della prestazione dei singoli.

Terzic, ad esempio, ha dimostrato di poter essere una buona risorsa da esterno a piede invertito. Forse, in mancanza di Dodò, anche più incisivo di un Venuti ultimamente in grossa difficoltà. E poi la personalità di Bianco, entrato con la voglia di spaccare il mondo nella speranza di guadagnarsi più spazio da ora in poi.

Ma la serata di Edimburgo è stata soprattutto quella di Luka Jovic. Al di là del gol, finalmente il serbo è apparso in un buono stato di forma, più agile nei movimenti e abile nel tenere su il pallone. Inoltre l'ex Real Madrid ha dimostrato di trovarsi molto più a suo agio da "regista offensivo" che da prima punta, impressione che per la verità aleggia da tempo.

Per alimentare il buon momento di Jovic sarebbe auspicabile che Italiano gli concedesse un po' di continuità, puntando su di lui dal primo minuto per qualche partita. Ma in generale, dalla gara contro gli Hearts l'allenatore della Fiorentina ha ricevuto in dono diversi segnali interessanti. Soluzioni che dovrà cogliere e riproporre, al contrario di quanto fatto dopo la vittoria col Verona, per evitare che la trasferta scozzese resti fine a sé stessa.


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