Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette

Inutile girarci intorno: Pol Lirola è una delle più grandi delusioni di questa prima parte di stagione della Fiorentina. Arrivato dal Sassuolo per circa dodici milioni, dopo una brillante annata condita da due gol e soprattutto sette assist, il terzino spagnolo non sta convincendo come quinto a destra nel 3-5-2 di Vincenzo Montella.
In maglia neroverde, il classe 1997, era abituato a giocare terzino puro nel 4-3-3, anche se non è solamente questo uno dei fattori che non lo stanno facendo rendere al meglio. Sicuramente quello alla Fiorentina è il primo “salto” di carriera che lo spagnolo mette in pratica e, inoltre, il prezzo del cartellino sommato al peso della responsabilità, in una piazza che vuol tornare ad alti livelli come quella viola, non sono argomenti così banali per un ragazzo di ventidue anni.
Hanno fatto scalpore le dichiarazioni di Montella dopo la partita contro il Lecce: “Ha fatto due belle azioni, poi ha sentito qualche rumorino di troppo sugli spalti ed è stato condizionato. Crediamo in lui e dobbiamo sostenerlo per fargli avere tranquillità per tutta la partita. Tutti si cresce nelle difficoltà”. Parole mica tanto leggere, che dimostrano quanto il nativo di Mollet del Valles sia un ragazzo con le “spalle strette”, citando la famosa canzone di De Gregori.
Dopo aver disputato le prime sette partite per novanta minuti ciascuna, il numero ventuno viola (complice un infortunio alla coscia) ha cominciato ad assaporare il gusto della panchina e del non finire gli incontri fino in fondo.
Sempre appellandosi a “La leva calcistica della classe ‘68” del cantautore romano, possiamo certamente dire che Lirola “si farà” e ha tutte le carte in regola per essere il terzino destro (che mancava da troppo tempo in riva all’Arno) presente e futuro della Fiorentina. La prestazione intensa, viva e di personalità contro l’Inter è un piccolo passo verso questa ripartenza, verso questa direzione. Buon proseguimento di stagione, Pol.
GIACOMO TRAMBUSTI