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"Firenze sta facendo una figuraccia internazionale con la vicenda dello stadio della Fiorentina. Non riuscire a trovare una soluzione veloce per la Mercafir o a mediare con la Soprintendenza per il Franchi, è da incompetenti. Rocco Commisso non le ha mandate a dire, ha svelato invece la trappola che stanno cercando di fargli: burocrazia esagerata, costi esorbitanti, volontà di controllare un investimento a cui tiene, come tiene alla Fiorentina. Lo stadio deve rimanere a Firenze, e Commisso ce la sta mettendo tutta, ma continua a scontrarsi con quello che è una brutta pratica italiana". Lo afferma Jacopo Alberti, consigliere regionale della Lega, dopo le dichiarazioni del patron della Fiorentina, Rocco Commisso.

"Per anni io, come tifoso della Fiorentina, ho auspicato che arrivasse un patron pronto a investire e che volesse vedere la squadra|a alti livelli. Adesso che lo abbiamo, chi ha il potere a Firenze cerca di farlo scappare controllandolo, perché si sono accorti che ha |le idee chiare e va per la sua strada, senza stare dietro a logiche |che non gli appartengono e che vogliono invece imporgli. Commisso è un imprenditore che sta portando a Firenze una visione diversa del calcio, ma non glielo lasciano fare, come in Italia si fa con gli imprenditori, cercando di mettergli i bastoni tra le ruote con burocrazia e pressione fiscale. Però poi ci si va a lamentare che l'imprenditore scappa all'estero. Se Nardella non riesce a trovare una soluzione 'fast fast fast' - conclude Alberti - e perde l'opportunità dello stadio, deve dimettersi per manifesta incapacità. Almeno, provi a mediare con la Soprintendenza in modo energico, conterà pur qualcosa ancora, il parere del primo cittadino".


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