Una rivoluzione tecnica e societaria che per forza ci sarà. Il fatto indispensabile per evitare un bagno di sangue

E’ stata la settimana delle parole. In attesa del ritorno in campo, contro la Juventus, la Fiorentina ha deciso di tornare a parlare, dopo il silenzio, assordante, delle giornate precedenti.
Prima il nuovo allenatore Vanoli, con poca voce ma con concetti chiari, poi il neo ds Goretti, evidentemente felice e speranzoso. Infine il direttore generale Ferrari a La Repubblica. Parole, appunto, che poco ci hanno aggiunto, soprattutto sulla parte che ci interessava di più: quella del proprietario.
La proprietà
Commisso, ci è stato detto, non tornerà a Firenze finché non starà bene dal punto di vista fisico. Giusto, figuriamoci, la salute prima di tutto. Ma di questo momento, di questo fallimento tecnico, ci piacerebbe capire qualcosa di più. E soprattutto di un futuro che al di là di normali smentite di rito su possibili vendite societarie, meriterebbe approfondimenti maggiori.
Perché dimettersi?
Ma così è. E allora intanto ci prendiamo il fatto che il direttore generale ha finalmente detto la sua, anche soltanto per ‘giustificare’ il suo ruolo che ha sorpreso un po' tutti. Mai abbiamo visto un responsabile della comunicazione diventare responsabile dell’area tecnica, però una cosa la condividiamo: perché dovrebbe dimettersi? Perchè dovrebbe lasciare questo incarico che gli è piovuto dall’alto? Anche noi, nei suoi panni, ci comporteremmo nello stesso identico modo. Lo ha fatto Pradè, finché ha resistito dopo anni e anni, figuriamoci un Ferrari che ha questa carica da dopo la scomparsa di Barone. Casomai spetterà a Commisso decidere se il suo lavoro è stato soddisfacente o meno. La risposta, guardando la classifica, sembrerebbe abbastanza ovvia, ma il mondo è bello perché è vario.
Prima la salvezza e poi…
Sarebbero tante, troppe le cose da aggiungere. Prima, per tutti, sarebbe bello che questa Fiorentina si salvasse, poi si parlerà di tutto il resto. Di una rivoluzione tecnica e societaria che per forza ci sarà e di un Commisso che, a quel punto, potrebbe davvero decidere di vendere. Come fecero i Della Valle, proprio con la proprietà americana, a salvezza ottenuta. Farlo prima, per tutti, sarebbe un vero bagno di sangue e di soldi. Intanto punti con Juventus e Atalanta, punti con Spalletti e Palladino, che per ragioni diverse le proveranno tutte per battere la Fiorentina. Altrimenti si farà ancora più dura di quanto già non lo sia.



